venerdì 6 aprile 2012

Una lettura da palcoscenico con Michele Mariniello


Sarà l'attore fiorentino Michele Mariniello a prestare la propria voce per la presentazione di Tunisi, taxi di sola andata a Milano il 19 aprile.

Il suo percorso di attore comincia da bambino, quando la mamma lo iscrive a corsi di recitazione per superare la timidezza. La scelta si rivela vincente e il teatro diventa il suo modo di comunicare, la sua forma di espressione. Cosi recita ogni volta che ha la possibilità finché entra all'Accademia del Teatro Filodrammatici dove si diploma. E' l'inizio della carriera professionale.
"Ho scelto Milano come mia città", ci ha raccontato nel foyer del teatro.
Ha lavorato per "La dodicesima notte" al Teatro out off e questa stagione lo ha visto interprete in "Cechoviana", al Teatro Filodrammatici, una coproduzione con il teatro e un nuovo gruppo.

Quali sono i nuovi progetti?
"Un progetto di regia per una Borsa di lavoro a luglio prossimo ma è troppo presto per parlarne.

Torniamo a "Cechoviana", uno spettacolo ben riuscito.
"Per noi 11 attori in scena è stato un esperimento importante. Eravamo un gruppo molto affiatato e ci siamo misurati con questa sfida. La nostra idea è di portarlo altrove anche se la macchina si sta rivelando complessa".

C'è un impegno del gruppo a livello associativo. Di cosa si tratta?" Abbiamo cofondato un'associazione teatrale 'Teatro Ma'".

E' uno strano nome: cosa indica?
"E' nato come un gioco, come l'espressione di meraviglia e di critica, come a dire, 'ma cosa stai dicendo?'. Un significato esiste: 'ma' in giapponese è l'ideogramma che individua il sole dalle finestre, l'astro nascente, kanji, e per l'attore è il momento nel quale si ferma per prepararsi all'azione successiva."

Qual è il vostro progetto?
"Lavorare non solo come attori ma anche nella regia e drammaturgia perché a noi del 'gruppo 11' piace la parte di costruzione dello spettacolo. E' anche la formazione che abbiamo ricevuto, molto vivace, dato che tutti i nostri insegnanti sono attivi nel teatro. Inoltre c'è stato un lavoro approfondito sulla letteratura per rielaborarla, come in un 'd'après'".

Fa piacere sentire la voce di un giovane che non aspira solo ad essere scritturato e che a voglia di vivere il teatro oltre la riproduzione. Anche per la nostra lettura ci ha proposto una 'cucitura' originale di alcuni passaggi. Abbiamo raccolto la sfida per dare agli amici milanesi un unicum.

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