Su
editoria araba
Il blog di letteratura araba propone un gioco da inviare a editoriaraba@gmail.com per neofiti ed esperti. La propria classifica dei libri imperdibili. E' divertente ed è uno spunto per un percorso o per un regalo.
Top ten dell’arabista di Rabii El Gamrani
1 – Mohamed Choukri: Il pane nudo (Marocco)
Questo
libro costituisce uno spartiacque per il romanzo in Marocco, non tanto per la
qualità dell’opera quanto per la sua audacia e il coraggio dell’autore nel
mettere in scena il quotidiano degli emarginati. La spigliatezza di Mohamed
Choukri nel raccontare la sessualità dei personaggi, la loro miseria e la
violenza del mondo dove si muovono l’ha condannato alla censura. Di fatto il
libro è rimasto proibito per lunghi anni in Marocco, e quando l’Università
americana di Beirut decise di includerlo nel programma di letteratura araba
all’inizio degli anni duemila le polemiche non mancarono. Ancora di grande
attualità.
2
– Kateb Yassine: Kateb
Nedjma (Algeria)
La
storia personale di Kateb Yassine, la qualità del suo verbo, il suo apporto
nell’arricchire la lingua francese e la letteratura “francofona” fanno di lui
un esponente di spicco nel panorama della letteratura araba. Nedjma segna la
nascita della letteratura magrebina scritta in francese, ed è utilissimo non
solo in una chiave puramente letteraria, ma anche sociale ed antropologica.
3 – Abu’l-Qasim Ash-Chabbi: I canti della vita (Tunisia)
3 – Abu’l-Qasim Ash-Chabbi: I canti della vita (Tunisia)
Difficile
pensare alla poesia araba contemporanea senza evocare il nome di Ash-Chabbi. I
suoi versi rivoluzionari a distanza di più di 70 anni sono ancora nei cuori e
sulle labbra di tutti gli arabi. La primavera araba ha dato lustro ad un poeta
che non è mai stato dimenticato. Un classico/contemporaneo che si inserisce
nella grande tradizione poetica araba, quindi è una lettura che permette di
capire sia il passato remoto e recente della poesia araba, ma anche il suo
presente.
4 – Ibrahim Al Koni: La patria delle visione celesti ed altri racconti (Libia)
4 – Ibrahim Al Koni: La patria delle visione celesti ed altri racconti (Libia)
Di
gran lunga Al Koni è il più grande romanziere libico ancora in vita. La patria delle visioni celesti è un
romanzo mistico e poetico che racconta il deserto e la sua purezza. La
scrittura di Al Koni è pacata e dolce, ma nasconde tante insidie. Il lettore
deve sempre stare allerta, ogni frase è una sfida, un puzzle che inserito
nell’insieme del testo e dell’intento del suo autore forma uno strepitoso
mosaico in cui il protagonista assoluto è la lingua e la vastità del deserto,
elementi nei quali noi appariamo molto piccoli. Sono ossessionato dal deserto,
quindi è una lettura che non posso non consigliare.
5 – Gamal al-Ghitani : Al-Zayni Barakat (Egitto)
Leggere
Al-Ghitani equivale a leggere molti scrittori arabi: la sua formazione da uomo
e da scrittore deve molto al premio Nobel Naghib Mahfuz, quindi c’è anche un
po’ di quest’ultimo nella narrativa di Al Ghitani; lui a sua volta ha
influenzato, e continua a farlo, intere generazioni di scrittori arabi. Al-Zayni Barakat è il suo capolavoro,
dove inventa un modo nuovo e innovativo di rileggere la storia remota
mettendola al servizio della contemporaneità. Con un colpo da maestro lo
scrittore egiziano mischia la ricca tradizione folcloristica dell’Egitto, la
mitologia egizia e la storia medioevale egiziana per perfezionare un romanzo di
denuncia politica e sociale. Una tappa fondamentale nella letteratura araba.
6
– Tayeb Salih: La stagione della migrazione a
Nord (Sudan)
.
Il Sudan, quasi a margine del mondo arabo, ha dato i natali ad uno dei più
grandi scrittori arabi. Questo è un romanzo che ha fatto epoca stato fra i
primi romanzi arabi, ed assolutamente il più importante della sua epoca, ad
aver indagato il rapporto conflittuale e sofferto fra l’Oriente e l’Occidente,
quindi è una narrazione che si pone verso l’esterno, senza tuttavia trascurare,
tutt’altro, il fronte interno. La descrizione dell’Inghilterra si alterna alla
descrizione del Sudan rurale con il suo tessuto sociale ed umano. Ed è
tutt’ora, a distanza di quasi quarant’anni dalla sua uscita, uno dei testi più
letti e tradotti. Salih ha scritto diversi altri romanzi, ma questo rimane il
suo capolavoro in assoluto.
7 – Ghassan Kanafani: Uomini sotto il sole (Palestina)
7 – Ghassan Kanafani: Uomini sotto il sole (Palestina)
Sforzatevi
di leggerlo in arabo, nessuna traduzione gli ha mai reso giustizia. Una
bellissima e tristissima epopea che racconta il dramma palestinese attraverso
la tematica della migrazione, quindi è doppiamente attuale. Un romanzo
fondamentale nella mia formazione da uomo e da appassionato di letteratura.
8 – Mahmud Darwish: Perché hai lasciato il cavallo alla sua solitudine (Palestina)
Un nome fondamentalee conditio sine qua non per il mondo
arabo.
9 - Nizar Qabbani: Il fiammifero è in mano mia e le
vostre piccole nazioni sono di carta (Siria)
E’
il poeta dell’amore per eccellenza. Colui che
ha ispirato i corteggiamenti più dolci e convincenti di intere generazioni di
uomini arabi. La sua poesia è pura bellezza. Ha scritto sull’amore delle donne
e della patria, omaggiando la prima e denunciando la seconda, ma la sensualità
dei suoi versi non è mai mancata sia in pace che in “guerra”.
10 – Hoda Barakat: L’uomo che arava le acque (Libano)
L’unica
donna della lista. Un romanzo spettacolare, caotico, metaforico che racconta il
Libano con le sue disgrazie e bellezze, che racconta l’Uomo in tutti i suoi
stati d’animo. Assolutamente da leggere.
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