venerdì 19 aprile 2013

"Qualcosa su mia madre" di Lucia Valenzi


Dall'autore che ha respirato il Mediterraneo delle due sponde

Lunedì 22 Aprile alle 10,00 nella sede del Maschio Angioino la presentazione del libro di Lucia Valenzi “Qualcosa su mia madre”, edito da Cento Autori, con una prefazione di Clio Napolitano.
Lucia Valenzi, presidente della Fondazione Maurizio Valenzi, pittore nato e formatosi a Tunisi e poi sindaco di Napoli, ha assorbito le diverse sfaccettature del mondo mediterraneo, dalla tradizione ebraica a quella cristiano-musulmana e le suggestioni di un intreccio di genti 'nomadi'.

Il volumetto, presto scaricabile anche dal sito della Fondazione, in ricordo di Litza Cittanova, moglie di Maurizio Valenzi, propone uno sguardo diverso sulla Napoli del dopoguerra, intrecciando insieme biografia, storia e memoria dell’impegno sociale e politico di un’intera generazione.
Questa pubblicazione è anche un modo per ripercorrere, attraverso la biografia di una donna che ha vissuto in prima persona l’oppressione nazifascista prima e l’impegno politico e sociale poi, in una visione diversa una parte importante della storia soprattutto di Napoli dagli anni ’40 in poi.
All’iniziativa interverranno le giornaliste Titti Marrone, Armida Parisi e Eleonora Puntillo, e le autrici, tra cui Marina Guardati e Rosa Pignanelli.
Nel corso dell’incontro sarà proiettato il docufilm di Simona Cappiello “Gli occhi più azzurri. Una storia di popolo” sulle storie dei tanti bambini del Mezzogiorno assistiti contro fame e malattie dalle famiglie contadine del Centro-Nord nel secondo dopoguerra, grazie all’attività dei Comitati per la salvezza dei bambini. Proprio nel Comitato per la salvezza dei bambini di Napoli operò per molto tempo Litza Cittanova.

Dalla quarta di copertina:
“Avevamo accolto Litza con cordiale sufficienza, perché ci era parsa troppo fragile per la realtà napoletana del dopoguerra, ne scoprivamo ora la combattività e la scuola del Partito Comunista Francese” (Gaetano Macchiaroli) 

“Litza nella sua apparente vaghezza era una persona di grande qualità e finezza intellettuale” (Clio Napolitano) 

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