BOOKHOUSE
La
Forma del Libro
a
cura di Alberto Fiz
4
maggio-5 ottobre 2013
Inaugurazione,
sabato 4 maggio ore 18,30
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBjOPP2kehu84HJEr9dlN5HYTCvIl2Y2_bAZnr_vETe1TBtCR6fFNrWSNEwTTMGq7kc18sMj8FbSTP3r0Byn4JL9f509L5ga1cSDe3lvJRmWQ8nQgTaATYCv2OgD5lJtKm5WKi1K1I7n8/s320/Boookhouse_Locandina.jpg)
Il libro, del resto, così
come gli archivi e le biblioteche, sono al centro del dibattito artistico
contemporaneo: l’edizione 2012 di Documenta ha dedicato una parte considerevole
delle opere con questo soggetto e la Biennale veneziana di quest’anno s’intitola Palazzo Enciclopedico.
Bookhouse. La Forma del Libro è organizzata dalla Provincia di Catanzaro con il contributo
della Regione Calabria e rientra nel progetto POR Calabria FESR 2007/2013.
Ideata e curata dal direttore artistico del MARCA Alberto Fiz, comprende 50
artisti tra i più significativi della scena artista nazionale e internazionale
che si confrontano sulla forma taumaturgica del libro, un oggetto così perfetto
che Umberto Eco l’ha paragonato alla ruota.
“Il significato del libro
risiede nella sua forma pensante”, afferma Alberto Fiz. “Se fosse semplicemente
un contenitore di testi o di immagini, sarebbe già stato spazzato via. Invece,
mantiene il proprio ruolo primario in quanto è un oggetto sensibile, in grado
di creare un rapporto simbiotico con il lettore e, nello stesso tempo, ha la
capacità di organizzare il pensiero. Un messaggio, quello proposto dal libro, partecipativo e
polisemico che fissa il provvisorio in permanente e dove l’unità fisica
presuppone l’unità di senso.”
Anche Wanda Ferro,
Presidente della Provincia di Catanzaro con delega alla Cultura, sottolinea il
grado sperimentale e innovativo della mostra proposta al MARCA: “Bookhouse. La Forma del Libro è un
progetto che affronta una problematica centrale della nostra società e lo fa
attraverso la voce autorevole di un eccezionale gruppo di artisti che spazia da
Claes Oldenburg a Jannis Kounellis; da Anselm Kiefer a Mimmo Paladino. Le loro
opere, prive di qualsiasi retorica, dimostrano la forza rigenerativa del libro,
nonché la sua vitalità. Per il MARCA si tratta di una sfida affascinante per
una rassegna destinata ad avere un’eco oltre i confini nazionali “
Di fronte ad un sistema
dove prevalgono oggetti inerti, spesso desunti dalla società del consumo, il
libro è di per sé un oggetto modulare, di carattere relazionale la cui semplice
presenza evoca il contenuto. La grande mostra si sviluppa sui tre piani del
museo dialogando anche con la collezione di arte antica.
E’ la prima volta, nell’ambito di
un’istituzione pubblica italiana che il libro, inteso come spazio fisico di
ricerca, così come dimensione segnica e proiezione della memoria collettiva,
diventa il protagonista di una rassegna trasversale di tale complessità che
spazia da Claes Oldenburg a Michelangelo Pistoletto; da Anselm Kiefer a Pier
Paolo Calzolari; da William Kentridge a Enzo Cucchi; da Jannis Kounellis a
Candida Höfer; da Giulio Paolini a Dennis Oppenheim; da Mimmo Paladino a Airan
Kang; da Enzo Cucchi a Emilio Isgrò, da Vincenzo Agnetti a Rashid Rana, da
Michael Rakowitz a Ceal Floyer. Non manca, poi, una serie di spettacolari
lavori site-specific realizzati per
l’occasione come Idiom,
l’installazione di 8 mila libri (i volumi sono stati forniti dalla casa
editrice Rubbettino), alta quattro metri dell’artista slovacco Matej Krén dove
un gioco di specchi crea una spirale infinita di volumi in un labirinto di
colori e forme profondamente intimista. Sull’esterno del museo, poi, viene
collocata la cascata di libri ideata dall’artista spagnola Alicia Martín che
coinvolge lo spettatore in un’esperienza fisica ed emozionale. Non manca
nemmeno un libro danzante collocato in una soluzione di 800 litri d’acqua del
coreano Kibong Rhee e una camera da letto interamente sviluppata intorno ai
libri, alle copertine e ai segnalibri, specificatamente ideata dallo svizzero
Peter Wüthrich come ipotesi ambientale non priva di un’ironica componente
esistenziale e Hanging Book,
l’installazione dell’americano Richard Wentworth che per l’occasione rielabora
il proprio progetto realizzato nel 2009 in occasione della Biennale di Venezia.
Da Documenta 13, arriva, invece, il libro in pietra di Michael Rakowitz che
vuole essere una riflessione, non priva di speranza, sugli orrori della storia.
La mostra del MARCA si
svincola dall’ipotesi del libro d’artista, sebbene in taluni casi non manchino
logiche convergenze, per orientarsi verso un’estensione dell’opera d’arte dove
il libro diventa esso stesso scultura, installazione o ambiente ed è inteso
come la parte che contiene il tutto, una metonimia intorno alla quale si
sviluppa il significato dell’opera d’arte.
Se nel 1970 Germano
Celant, nel suo celebre saggio Book as
Artwork, aveva definito il libro come medium autosignificante, in questo
caso lo stesso impone la propria ragione all’opera d’arte che s’interroga sulla
permanenza dei segni in una prospettiva dove il contenuto e il contenitore sono
per certi versi assimilabili. Il viaggio intorno al libro coinvolge biblioteche
e archivi passando dal cavallo-libreria di Mimmo Paladino che contiene i volumi
dell’Ulysses di James Joyce
illustrati dallo stesso Paladino, all’immagine fotografica di Candida Höfer
dedicata alla Biblioteca Nazionale di Napoli dove si relazione storia e
architettura. In questo ambito spicca From
The Entropic Library la straordinaria scultura di Claes Oldenburg e Coosje
Van Bruggen di nove metri di lunghezza proveniente dal museo di Saint-Etienne.
Si tratta di un’opera del 1989 dove il grande maestro della pop art americana
fa esplodere una libreria interrogandosi sul caos linguistico e culturale. Una
biblioteca della memoria è quella proposta da Anselm Kiefer con
un’installazione dove i libri in piombo entrano in relazione con l’enigmatico
poliedro che compare nell’opera di Albrecht Dürer. Se per Michelangelo
Pistoletto il libro è l’estensione nello spazio, per Pier Paolo Calzolari
rappresenta un elemento sospeso in continua metamorfosi. L’immagione fisica del
libro compare nelle opere di Enzo Cucchi e Giulio Paolini, mentre Jannis
Kounellis si sofferma sulla dimensione primaria del segno.
Nell’universo digitale,
il libro richiede una rinnovata attenzione in quanto si tratta di uno strumento
materiale con un immenso potere evocativo e in mostra compare il
libro-scultura; il libro scrigno della memoria; il libro come codice senza
parole; il libro-ombra; il libro come pluralità di libri; il libro come spazio
immateriale, il libro bianco.
La mostra sviluppa la
propria prospettiva sino ai libri interattivi e il compito di raccontare le sperimentazioni tecnologiche
del Terzo Millennio è stato affidato allo ZKM di Karlsruhe, il Centro di Arte e
Media più importante a livello internazionale diretto da Peter Weibel che
affronta la sfida imposta da un sistema dove il libro non è più un corpo solido
ma liquido in progressivo movimento.
Ma le suggestioni e le
problematiche della mostra sono infinite e spaziano dalla scultura-dentiera di
Dennis Oppenhiem alla bibliorteca di fumo di Claudio Parmiggiani; dal Cristo cancellatore, una fondamentale
opera di Emilio Isgrò realizzata nel 1968 un anno prima di un’altra opera
determinante, il Libro dimenticato a
memoria di Vincenzo Agnetti. Si spazia, poi, dal video di Gary Hill Big Legs Don’t Cry che già nel 1985
ipotizzava un libro attraversato da un corpo fisico, alla poltrona-libro di Art
& Language; dalle microsculture in carta di Sabrina Mezzaqui alla raccolta
di libri su Vincent Van Gogh di Stefano Arienti; dall’inquietante video di
Paolo Canevari che fa bruciare a fuoco lento Mein Kampf alle accumulazioni di Gianfranco Baruchello; dal libro
che attende di essere scritto di Gregorio Botta alle riscritture di Irma Blank;
dal libro bruciato di Robert Rauschenberg alla onirica proiezione della Lettura proposta da Jean-François
Guiton; dalle false architetture di Clegg & Guttmann ai disegni cancellati
di William Kentridge; dal paesaggio-libro di Ceal Floyer alle sedimentazioni
archeologiche di Maddalena Ambrosio; dai quadri elettronici di Davide Coltro
alla biblioteca sommersa di Per Barclay, sino al libro in tessuto di Maria Lai,
l’artista novantatreenne scomparsa nei giorni scorsi.
Una straordinaria e provocatoria
biblioteca d’immagini, dunque, che permette di realizzare un viaggio nell’arte
contemporanea dove il libro viene completamente riscritto.
In un progetto di così ampia portata sono
state molte le collaborazioni con istituzioni pubbliche e private italiane e
straniere tra cui quella con il Musée d’Art Moderne di Saint-Etienne Metropole,
lo Zentrum für Kunst und Medientechnologie, l’Archvio Agnetti, l’associazione
Zerynthia-Ram radioartemobile e la Dena Foundation.
La mostra è accompagnata
da un libro in italiano e inglese edito da Silvana Editoriale con testi di
Achille Bonito Oliva, Alberto Fiz, Lorand Hegyi, Lea Vergine e Peter Weibel.
Accanto al saggio inedito di Emilio Isgrò e all’intervista di Mimmo Paladino
con Marco Vallora, il volume è arricchito dalle testimonianze degli artisti che
raccontano il loro rapporto con il libro.
Gli artisti presenti in
mostra:
Vincenzo
Agnetti, Pierre Alechinsky, Maddalena Ambrosio, Stefano Arienti, Art &
Language, Per Barclay, Gianfranco Baruchello, Irma Blank, Gregorio Botta, Pier
Paolo Calzolari, Paolo Canevari, Clegg & Guttmann, Davide Coltro, Enzo
Cucchi, Ceal Floyer, Maria Friberg, Jean-François Guiton, Gary Hill, Candida
Höfer, Emilio Isgrò , Airan Kang, On Kawara, William Kentridge, Anselm Kiefer,
Jiří Kolář, Jannis Kounellis, Matej Krén, Anouk Kruithof, Maria Lai, Alicia
Martín, Sabrina Mezzaqui, Claes Oldenburg & Coosje Van Bruggen, Dennis
Oppenheim, Mimmo Paladino, Giulio Paolini, Claudio Parmiggiani, Michelangelo
Pistoletto, Dmitry Alexandrovich Prigov, Michael Rakowitz, Rashid Rana, Robert
Rauschenberg, Kibong Rhee, Gerhild Rother, Lisa Schmitz, Richard Wentworth,
Peter Wüthrich.
Bookhouse. La Forma del Libro
Catanzaro, MARCA
a cura di Alberto Fiz
4 maggio- 5 ottobre 2013
Catalogo Silvana Editoriale
Mostre promosse dalla Provincia di Catanzaro–Assessorato
alla Cultura con il contributo della Regione Calabria POR Calabria FESR
2007/2013, comune di Borgia, comune di Zagarise, Accademia di Belle Arti di
Catanzaro, Eosud.
Inaugurazione: sabato 4 maggio 2013 ore 18,30
MARCA
Catanzaro
Via Alessandro Turco 63
da martedì a domenica 9,30-13; 16-20,30;
chiuso lunedì Ingresso: 3 euro; tel. 0961.746797
info@museomarca.com
www.museomarca.info
Uffici stampa:
Studio ESSECI – Sergio Campagnolo tel. 049.663499
info@studioesseci.net
Ufficio Mostre-Settore Cultura Provincia di Catanzaro tel.
0961.84721-0961.84724
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