mercoledì 12 febbraio 2014

Editoriaraba - La libreria al-Sa’eh: una fenice che risorge

Qualcuno forse ricorda la storia della libreria al-Sa’eh di Tripoli in Libano, che dei vandali avevano dato alle fiamme un venerdì sera di inizio anno.

A gestirla fin dagli anni ’70 era un prete greco ortodosso che di nome fa Ibrahim Srouj. Nella sua libreria, forse la seconda più grande del Libano, erano contenuti circa 80mila volumi.

Dal giorno dopo dell’incendio, la comunità locale e tanti amici e sostenitori dall’estero avevano avviato i lavori di ricostruzione e una campagna per raccogliere fondi e aiutare padre Srouj.

In rete e nei media si è parlato molto di questa storia perché quando si bruciano i libri, si brucia l’anima più profonda non solo di una città ma di una collettività, quella umana, intera.

Poi però un po’ la notizia è passata sotto silenzio. Qualche giorno fa ne ha parlato Riccardo Cristiano su Il mondo di Annibale, che inquadra la vicenda dell’incendio in una prospettiva geopolitica e racconta anche una buona notizia…

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All’inizio di quest’anno è successo qualcosa di strano a Tripoli, in Libano: un prete ortodosso dedito al dialogo inter religioso, Ibrahim Srouj, ha mandato il manoscritto del suo nuovo libro al suo editore, un sunnita di tendenze salafite, anche lui di Tripoli. Il manoscritto arriva a destinazione, ma qualcuno vi ha inserito anche un pamphlet di insulti tutti rivolti al profeta dell’Islam, Maometto. Di lì a breve intanto la sorveglianza nel centro di Tripoli, teatro di feroci scontri tra filo e anti Assad da mesi, si dirada sorprendentemente e la libreria antiquaria di padre Srouj viene data alle fiamme.

Se questi sono i fatti, è chiaro che per molte persone avvedute il disegno criminale fosse evidente: nel momento di massimo attrito tra sunniti e sciiti, i khomeinisti di Hezbollah, protagonisti della pulizia etnica in Siria a danno della popolazione sunnita, volevano creare le condizioni perché l’isolamento dei sunniti si completasse, mettendoli contro la comunità cristiana e presentarla come la fotocopia del telebani anche nella cosmopolita Tripoli.

La notizia più bella e importante è questa: la campagna per raccogliere 35mila dollari, necessari a restaurare la libreria antiquaria devastata, ha già fatto centro. Anzi, i collaboratori del religioso ortodosso assicurano che in neanche un mese sono stati raccolti più fondi del minimo richiesto, quasi tutti reperiti con un porta a porta, a Tripoli.

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