mercoledì 1 aprile 2015

“Settantotto. Comincia l’agonia della Prima Repubblica” di Fabio Galluccio

Ilaria Guidantoni, 28 Marzo 2015

Un’idea decisamente originale, per una lettura scorrevole e per raccogliere le idee su un anno spartiacque al quale nessuno aveva mai pensato di dedicare tanta attenzione. Se il ’68 è un simbolo acquisito come per altro il Duemila, la fine degli anni Settanta con riferimento a dodici mesi che hanno cambiato l’Italia, non era mai stata presa in considerazione. Una scrittura piana eppure carica di emozione, attraverso il filtro del vissuto di chi allora era un ragazzo di ventiquattro anni, senza però indugiare su sentimentalismi e personalismi. Un’analisi lucida e sintetica che accostando e raccogliendo fatti e novità di quell’anno, quasi naturalmente si ha un mosaico con un disegno al quale forse non avevamo pensato.

Settantotto, per me allora bambina, evoca un passaggio radicale nella mia vita – un fatto del tutto personale – quale il mio trasferimento a Milano e insieme il passaggio alla coscienza civile alla quale non sapevo ancora dare un nome: il rapimento Moro commentato dai miei genitori fu il mio primo tuffo nella politica. Ho così letto queste pagine con la curiosità di ritrovare quello che ho conosciuto più tardi o vissuto inconsapevolmente in diretta, per sentito dire o per sentito e basta.

L’autore mantiene una partecipazione discreta, lasciando parlare i fatti ed uscendo allo scoperto soprattutto per raccontare il suo amore per la letteratura e il cinema, a fare da colonna sonora ai fatti rumorosi di quell’anno. Nel 1978, secondo Galluccio, c’è la chiusura dell’ultima frangia della cultura rivoluzionaria degli anni Settanta e l’anticipazione di quello che verrà, anche molto tempo dopo. In quell’anno finisce un’utopia della sinistra con il rapimento Moro, lo scardinamento del dialogo politico e la premessa per una nuova necessità di collaborazione dopo il compromesso storico; inizia la concretizzazione di una marcia sociale in termini legali con la legge Basaglia e l’approvazione dell’aborto; mentre l’attacco a Bankitalia muove il mondo verso la confluenza, connivenza e confusione tra politica e finanza. E’ l’anno in cui emerge l’affaire della Loggia P2 ed emerge la figura di Berlusconi. 

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