lunedì 7 settembre 2015

"INDIA - Complice il silenzio" (Italic Pequod, 2015) di Luca Buonaguidi

Diario di viaggio su un semestre trascorso da solo e spostandomi via terra attraverso Sri Lanka, India, Bhutan, Nepal, Tibet, Kashmir.
È stato da poco pubblicato per Italic Pequod, si chiama INDIA - Complice il silenzio ed è una proposta di incontro tra la letteratura di viaggio e la poesia sulla scia di Blaise Cendrars, Nicolas Bouvier e altri poeti che erano soliti viaggiare e scrivere versi mentre viaggiavano. Contiene anche diverse fotografie itineranti parallele alle scritture del libro, varie citazioni sulla cultura, i luoghi e la spiritualità indiana incontrate di cui gli autori sono poeti, mistici e filosofi indiani e non, e infine una splendida lettera di Giulia Niccolai sull'esperienza dell'India e della poesia come postfazione; Giulia, che sono certo già abbiate letto, è una scrittrice, fotografa, grande viaggiatrice e oggi monaca buddista che ha collaborato con Pasolini, Moravia, Calvino, Eco, Porta, Sanguineti e tanti altri ed è, tra le altre cose, il soggetto della celebre canzone di Guccini "Scirocco".

INDIA - Complice il silenzio (Italic Pequod, 2015)
di Luca Buonaguidi

postfazione di Giulia Niccolai

India – Complice il silenzio è la testimonianza di un’esperienza, come la chiamava Moravia, “l’esperienza dell’India”. Come ogni libro di poesia, ma qui più che nei miei volumi che lo hanno preceduto, questo libro è una testimonianza spirituale e così mi è caro introdurvelo brevemente. Quello che leggerete nelle pagine che seguono è un diario di viaggio in versi, un viaggio di cinque mesi che ho compiuto da solo e via terra nel 2013 attraverso Sri Lanka, India, Bhutan, Nepal, Tibet e Kashmir. Una proposta di incontro tra la letteratura di viaggio e la poesia, in cui i versi si offrono al servizio della geografia dell'India e dell'anima e viaggiano con me, attraverso me e attraverso il subcontinente indiano. Nicolas Bouvier ha scritto: “Se non si lascia al viaggio il diritto di distruggerci un po’ tanto vale restare a casa”. È così che questa esperienza ha profondamente rinnovato la mia persona e non secondariamente la mia poetica: il sottotitolo - Complice il silenzio – allude a una voce poetica fievole, dimessa e impermanente come l'India che osserva, immersa nel fascino eterno di culture abitate dal primordiale, cui ho posto il mio verso a cassa di consonanza di senso e, appunto, silenzio: ora un silenzio affine a ciò che San Giovanni della Croce descrive come “distacco interno da tutte le cose”, ora un risveglio “da questo sogno di separatezza” cui alludono le Upani ṣad. Al culmine della mia esperienza dell’India scrissi: “Mi sento a casa/ e mi sento appena/ trovo pace in quest’assenza”. Oggi spero invero che questa mia voce minore vi giunga, costituisca presenza, non di me stesso ma di un invito indefinito a voi rivolto, perché queste poesie hanno voluto essere così: hanno preferito servire di più che essere più belle, hanno preferito essere strumento più che agente. All'interno dell'opera alcune fotografie del viaggio concorrono nel restituire "un'idea dell'India", chiude infine il volume una preziosa lettera di Giulia Niccolai sul libro e sull'esperienza dell'India e della poesia.

Luca Buonaguidi (Pistoia, 1987) ha pubblicato in poesia I giorni del vino e delle rose (2010, Fermenti), Ho parlato alle parole(2014, Oèdipus) e INDIA – complice il silenzio (Italic Pequod), diario di un viaggio in solitaria e via terra di sei mesi tra Sri Lanka, India, Bhutan, Nepal e Tibet e Franti. Perché era lì – Antistorie da una band non classificata (Nautilus Autoproduzioni), romanzo collettivo che ha curato e con scritti del collettivo Cani Bastardi intorno a Franti, una delle più influenti band italiane degli anni ’80. In prosa ha pubblicato un racconto ne La sagra è vicina (2013, Beltempo). In musica ha partecipato al disco Approdi. Avanguardie musicali a Napoli (KonSequenz, 2015) curato da Girolamo De Simone con la collaborazione di tredici compositori. Suoi testi o commenti ad essi si leggono su varie riviste di letteratura e poesia (Poesia, La poesia e lo spirito) e raccoglie le sue scritture eterogenee sul suo blog anarco-autistico http://www.carusopascoski.com. Scrive reportage, opinioni e approfondimenti di cultura e società nelle sue varie forme per Altracittà, AsapFanzine, Asia Blog, Cani Bastardi, CineFatti, Comunità Provvisorie, i.OVO, Il Backpack, Il Tirreno, Impatto Sonoro, KonSequenz, L’EstroVerso, Lo Snodo, MeMeCult, Mola Mola, Stordisco, Vai a quel paese! – Go face yourself e altre. I suoi reading vengono ospitati in tutta Italia, sono/sono stati sonorizzati/accompagnati da musicisti come Elias Nardi, Trucupas, Jacopo Salvatori, Chris Yan, Collective Nimel, Gianni De Angelis. Ha ideato e organizzato con la comunità di base delle Piagge Altrofest nella periferia di Firenze, un festival completamente gratuito di economia alternativa, consumo critico, creatività e cultura di due giorni per due anni con ospiti come Franco Loi, Bobo Rondelli, Don Andrea Gallo, Maurizio Maggiani e tanti altri. Laureato in Psicologia Clinica, già tutor per studenti disabili e operatore presso una comunità terapeutica, conduce seminari esperienziali sul carattere antropologico, espressivo e terapeutico della poesia e progetti di scrittura creativa con utenza caratterizzata da disabilità cognitiva e motoria. Vive oggi in un paese di una decina di anime sull’Appennino tosco-emiliano per riscoprire l’importanza di essere piccoli.

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