martedì 10 novembre 2015

“Oltre il mare di Haifa” Il romanzo d’esordio di Maria Elisabetta Ranghetti

Scritto da  Ilaria Guidantoni Lunedì, 09 Novembre 2015

In copertina per gentile concessione a titolo gratuito dell’autore “Donna in riva al mare” di Roberto Levati

Un romanzo che descrive con una struttura complessa in un crescendo emotivo e con una scrittura “leggera” e scorrevole un amore – degli amori – difficile apparentemente per ostacoli esterni. Una nuova scrittura di Giulietta e Romeo tra arabi ed ebrei israeliani e ancora tra ebrei d’Israele e figli della diaspora. Se nella prima parte si avverte la priorità di ricondurre la storia ad un conflitto atavico tra due mondi che tinge tutto di rosso sangue e di nero, nella seconda parte del libro la Ranghetti sembra con più scioltezza scoprire che la sua passione resta ma ha il coraggio di rivelarsi anche come amore per la scrittura e la narrativa. Il racconto e l’analisi della complessità psicologica di una relazione e delle relazioni affettive in genere sono ben strutturati e rivelano le doti di una scrittrice, non ancorata all’elemento didascalico. Si capisce che la sua conoscenza è profonda e anche il suo amore per Israele e la cultura ebraica sebbene sappia prendere la giusta distanza, non proceda a tesi e lasci emergere le proprie conoscenze con naturalezza.

E’ la storia di due coppie che Miriam, protagonista del libro, giovane donna ebrea nata in Israele e cresciuta a Londra in una famiglia laica e poco praticante, scopre tardi nella sua vita. Nel senso che la sua storia con David che sta per sposare all’inizio del racconto, sembra procedere tranquilla insieme alla relazione che ha con la madre che non c’è più e il patrigno al quale è molto legata. Poi un giorno s’imbatte in Kaled, un arabo palestinese da tempo sulle sue tracce, che le chiede di seguirlo a Ramallah per incontrare un uomo in fin di vita.
Chi è quest’uomo? E che relazione ha con lei? Spinta dalla necessità di capire, Miriam parte per Israele, una terra di cui sa poco, per conoscere alcuni familiari emersi da un passato doloroso e oscuro che fino a quel momento le era stato celato; intraprende così un viaggio alla ricerca della propria identità affiancata da Amos, un uomo tormentato da trascorsi misteriosi.

La recensione integrale su Saltinaria.it

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