Libri gennaio – agosto 2018
I canti della vita di Abū l-Qāsim
ash-Shābbi - Traduzione dall’arabo, Imed Mehadheb; Saggio introduttivo e
cura, Salvatore Mugno
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Aden Arabie di Paul Nizan
http://www.saltinaria.it/recensioni-libri/libri/aden-arabie-di-paul-nizan.html
Le
Premier Sexe di Éric Zemmour
La striscia di
cuoio di Angelo Gaccione
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La sposa
yemenita
di Laura Silvia Battaglia - Cover art
Paola Cannatella
http://www.saltinaria.it/recensioni-libri/libri/la-sposa-yemenita-di-laura-silvia-battaglia.html
Jezabel di Irène Némirovsky
http://www.saltinaria.it/recensioni-libri/libri/jezabel-di-irene-nemirovsky-recensione-libro.html
A Calais di Emmanuel Carrère - Traduzione a cura di Lorenza Di Lella e Maria Laura Vanorio
Utopia di Tommaso Moro -
Traduzione di Ugo Dotti
Ragazzo di razza incerta di Beatrice Monroy
La
scelta imperfetta di Daniela
Rossi
L’amas ardent di Yamen Manai
Des ailes au loin di Jadd Hilal
Omicidi all’acqua pazza di Umberto
Cutolo
Una ragazza inglese di Beatrice
Mariani
Parole e Polvere.
Taccuini di strada: Eurasia, America e Africa di Paolo Brovelli
Per
una lettura completa dell'articolo, https://libertariam.blogspot.com/2018/06/parole-epolvere_7.html
La
statue de sel di Albert
Memmi
Un romanzo autobiografico,
sulla condizione della propria appartenenza plurale, soprattutto a livello
linguistico. Una conferma della ricchezza delle differenze quanto del travaglio
che esse comportano: la conferma per altro di quanto la lingua non sia solo uno
strumento di comunicazione ma una visione della vita, parlando la quale ne
assumiamo le sembianze. Il racconto appassionato di un tunisino ebreo, di
origini italiane da parte di padre e di madre berbera della minoranza ebraica,
che non è riuscito ad adattarsi a nessuna etichetta, nel momento difficile in
cui il protettorato francese ha incontrato la questione delle razze.
Il romanzo autobiografico, o
meglio la finzione letteraria autobiografica, di Albert Memmi (nato a Tunisi
nel 1920 da un famiglia tunisina di lingua araba) si dimostra di grande
attualità anche se la data originaria di pubblicazione risale al 1953, che
nell’edizione rivista ha la prefazione di Albert Camus, altro autore déraciné che ben conosce la
complicazione, intrigante, di appartenenza multiculturali. Tradotto in italiano
nel 1991 (per i tipi Costa & Nolan, 317 pagine) è una storia semplice,
quella di un bambino figlio di François Memmi, ebreo di origine italiana e di
Marguerite Sarfati, madre berbera della minoranza sefardita locale, che vive
nei vicoli di Tunisi, a ridosso del ghetto, in fondo all’impasse Tarfoune e poi nella zona tipicamente ebraica del Passage.
La sua è un'infanzia felice anche se ben presto il protagonista si scontra con
la realtà, ostile, fatta di povertà, separazione, pregiudizio. Si fa così
strada in lui la consapevolezza del proprio destino fatto di esclusione e di
sradicamento, a causa di una formazione culturale che gli impedirà di
riconoscersi nelle tradizioni della comunità ebraica, senza peraltro potersi
identificare in una comunità nuova da cui resterà comunque escluso. Da qui la
fuga, non verso l'Africa che rifiuta, ma nemmeno verso l'Europa che ha
rifiutato lui, ma verso il nuovo mondo, un mondo senza passato, l'America.
Lungo il cammino il dramma del popolo ebreo e dei campi di lavoro sotto
l’occupazione tedesca, presenti nello stesso Maghreb, che lo fanno sentire
improvvisamente coinvolto nel destino di un popolo al quale sente in qualche
modo di appartenere. E’ certamente un coinvolgimento empatico di stampo morale
e di solidarietà sociale, essendosi allontanato dalla religione e anche della
lingua, avvezzo a parlare solo il patois
di Tunisi, un idioma che “sporca” l’ebraico con l’arabo tunisino e il francese in primis. Nondimeno il protagonista non
è un francese de souche e non è
neppure un italiano anche se per parte di padre (di professione sellaio, al
quale è dedicato il libro) discende da un pittore rinascimentale. Albert Camus
mette l’accento proprio sulla complessità biografica che sfugge a qualsiasi
catalogazione, a cominciare dal suo essere scrittore tunisino anche se
francofono; ebreo solo per origine e influenza anche se in questo libro
riprende nel titolo la Genesi, 19, 26
nel qual si dice “La moglie di Loth guardò indietro e divenne una statua di
sale.” Memmi per altro non è nuovo a titoli “biblici” come Agar, storia d’amore drammatica legata allo scontro di due culture
che in alcuni casi coabitano in una stessa persona. In effetti il protagonista,
come sottolinea Camus nella sua introduzione, si rende conto di essere ebreo
quando durante il primo pogrom gli
arabi massacrano gli ebrei e quando la Francia di Vichy lo consegna ai
tedeschi; non solo, ma la Francia libera gli chiede, quando il protagonista
vuole battersi nel suo nome, di cambiare l’assonanza ebraica del suo cognome.
La scrittura sembra un modo per curarsi e liberarsi di chi non si sente di
appartenere a nessuna delle culture che pure lo formano, almeno non nel senso
abituale. Così se si allontana dalla religione ebraica e dai suoi rituali che
gli appaiono ridicoli, non per questo rinnega le tradizioni. Camus non ci dà la
risposta a dire il vero; si limita a porre la domanda, lasciandoci indovinare il
suo pensiero. La scrittura diventa il laboratorio della propria identità, per
fasi successive durante le quali il bambino prima, il ragazzo poi, l’uomo alla
fine, si mettono in discussione per ritrovarsi ogni volta in un equilibrio
precario nel quale resta sempre qualcosa da distruggere (parole testuali di
Memmi). Il romanzo, gradevole alla lettura, anche per il piglio autoironico, è
stato negli anni un modello per il romanzo tunisino e algerino, soprattutto su
alcune tematiche essenziali, quali il colonialismo, il razzismo,
l’emarginazione, la società multiculturale. Anche leggendo la formazione di
Albert Memmi di capisce l’insorgere di simili tematica: si è infatti formato
alla scuola francese, dapprima al Liceo Carnot di Tunisi e poi ha studiato
all’Università di Algeri, dove ha studiato filofofia; infine alla Sorbona a
Parigi.
La statue
de sel
Albert Memmi
Prefazione di Albert Camus
Éditions Gallimard
Collection folio
1966
ISBN 978-2-07-036206-6./
La statua
di sale
Albert Memmi
Costa & Nolan
1991
ISBN 9788876481222
L’ultima notte di Achille di Giuseppina Norcia
La vie devant soi di Romain
Gary alias Émile Ajar
Odissea, http://libertariam.blogspot.it/p/litterae.html
Sissy Boy di Franca De Angelis
http://libertariam.blogspot.it/2018/04/libri-sissy-boy-di-mila-fiorentini-la.html
L’esprit de famille - 77 positions libanaises di Fraçois Beaune
https://libertariam.blogspot.it/p/litterae.html
La lune dans le puits Histories vraies de Méditerranée di François Beaune
Il basilico di Palazzo Galletti di Giuseppina Torregrossa
Per
una lettura completa
dell'articolo, http://www.saltinaria.it/recensioni-libri/libri/il-basilico-di-palazzo-galletti-di-giuseppina-torregrossa-recensione-libro.html
Jean Genet Epopea di bassavita di Neil Novello
Un captif
amoureux di Jean Genet
https://libertariam.blogspot.com/search?q=Un+captif+amoureux
L’instant
présent di Guillaume Musso
https://libertariam.blogspot.com/p/arca.html
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