mercoledì 9 gennaio 2013

Da Editoriaraba Un tuffo nei classici


La casa editrice libano-egiziana al Dar al-masriyah al-lubnaniyah ha annunciato che è in corso di pubblicazione una nuova collana di classici della letteratura araba del XX secolo.
Tra i primi titoli pubblicati nella nuova edizione troviamo le opere di due degli intellettuali di maggior spicco nel panorama arabo-egiziano di inizio Novecento: Mustafa Lufti al-Manfaluti e Muhammad Hussein Haikal.
Il primo (1876-1924) è stato uno scrittore e traduttore egiziano, conservatore e moralista e dallo stile sentimentale e classicheggiante. La sua fama si deve però anche e soprattutto alle sua infaticabile opera di traduttore: le sue traduzioni anche-troppo-poco-fedeli all’originale, si discostavano dalle traduzioni dei suoi colleghi, per l’uso dell’arabo e per il ritmo che dava all’azione. Tra le opere in corso di ri-pubblicazione si citano: "al-Nazarat" (Gli sguardi), una collezione di articoli, saggi e traduzioni pubblicata nel 1910; "al-Abarat" (Le lacrime), raccolta di racconti brevi; "Bul wa Firgini" (Paul e Virginie), traduzione dell’omonimo romanzo del francese Bernandin de Saint-Pierre. 
Il secondo, anch’egli egiziano (1888-1956), è considerato l’autore del primo vero romanzo storico egiziano: "Zaynab", che è per l’appunto una delle opere che verranno ripubblicate. 
L’obiettivo dell’editore è di presentare il patrimonio letterario arabo a nuovi lettori. Ogni testo conterrà una biografia dell’autore e note lessicali per spiegare il significato di termini arabi ormai desueti e poco familiari all’orecchio dei nuovi lettori.
Lettori che presumo quindi saranno giovani? Sarebbe interessante conoscere la tiratura della collana e le vendite.
Tra i testi “classici”, tra gli egiziani mi piace citare "Diario di un procuratore di campagna", di Tawfiq al-Hakim (a cura di Samuela Pagani, edizioni Nottetempo, 2005). 
Ma che vuol dire classico-contemporaneo oggi? È una disputa vecchia come il mondo e ha ragione anche chi afferma che siano solo categorie astratte. Perché: “Se la storia significa perpetuo cambiamento, morte e rinnovamento, ogni cosa è moderna un momento e pre-moderna un altro…”.
E questa citazione è tratta dal libro "Ultimo té a Marrakesh", di Toni Maraini. 

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