Da Editoriaraba
E’ una letteratura che amo molto e
volentieri riprendo questo articolo condividendo con Chiara Comito l’idea che
il libro sia il miglior compagno di viaggio anche se , a mio parere, l’ascolto
dell’altro sia il libro più interessante che si possa leggere.
(Nella foto un'opera del pittore libanese Ali Hassoun al Museo della Fondazione Piaggio a Pontedera, la Vespa simbolo del viaggio a dimensione d'uomo e di libertà)
·
l’antologia Perle degli Emirati
(edizioni Jouvence) non più disponibile.
Chi racconta meglio cosa? Il viaggiatore esperto che annota immagini,
suggestioni e dettagli sul suo taccuino? Il romanziere europeo un po’
nostalgico dell’Europa, come Paul Bowles, ma comunque innamorato di Tangeri? O
la donna tra due mondi, come Toni Maraini, immersa in entrambe le culture con
eguale amore e disillusione? O forse l’analisi politica ed economica
dell’esperto/giornalista? O ancora: saranno le narrazioni degli scrittori e dei
poeti che andremo a ricercare? E in realtà: cosa cerchiamo davvero quando
compriamo un libro per prepararci ad un nuovo viaggio?
Siamo
affamati di conoscenza, mossi dalla semplice curiosità o vogliamo solamente una
conferma alle nostre premesse e poco di quello che leggeremo potrà farci
cambiare idea?
Qualche spunto…
Marocco
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Ultimo tè a Marrakesh, Toni Maraini; Edizioni Lavoro 2000
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Il tè nel deserto, Paul Bowles; Feltrinelli, 2011, trad. di H. Brinis
(Autore della beat generation, amico di Kerouac e Ginsberg, fece di Tangeri la
sua casa e il luogo dove morire. Ma cercava il Marocco autentico o l’idea
europea del Marocco?)
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Partire, Tahar Ben Jelloun; Bompiani, 2008; trad. di A. M.
Lorusso (in lettura)
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La terrazza proibita, Fatema Mernissi; Giunti, 1999; trad. di D’Acquarica
R. R. (è Fez. Ed è l’amore assoluto e istintivo per questa città)
Beirut
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Beirut, Samir Kassir; Einaudi, 2009 (da leggere)
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Beirut. La non-città, Adonis; Edizioni Medusa, 2007; a cura di A. Celli
(una raccolta di saggi. Alcuni, trattano più specificatamente di Beirut. Altri
la toccano solamente, sfiorandola in superficie ma andando invece – ad una
lettura più attenta – nel profondo della sua essenza più vera ed intima.
Dolorosa, lacerata, strappata. Un testo non di immediata e facile fruizione)
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