martedì 7 luglio 2015

“Conoscevo un angelo” di Guido Mattioni

Scritto da  Ilaria Guidantoni Sabato, 04 Luglio 2015

Dopo il grande successo di Ascoltavo le maree (Ink, 2013 – quattro edizioni, migliaia di copie vendute, adottato nei corsi di Italiano alla Georgia State University), e l’uscita di Soltanto il cielo non ha confini (Ink, 2014) Guido Mattioni torna in libreria con un romanzo ancora una volta “americano”, dedicato al grande popolo della strada, alle persone che vivono in movimento da uno stato all’altro.
Il libro più maturo di Guido Mattioni, che segna l’uscita dalla propria storia, dal proprio mestiere, per raccontare il mondo attraverso lo sguardo degli altri. L’America della provincia, carnale e ingenua ad un tempo, presa in diretta con parole semplici, un linguaggio fluido, quasi corrente eppure punte di poesie, che ricordano lo stile inconfondibile della Beat generation. Narrazione allo stato puro.

La realtà supera nella fantasia e nella provincia americana tutto può succedere. Basta fermarsi e guardare, ascoltare; anzi saper guardare e ascoltare. La strada inizierà a raccontarvi le storie della “sua” gente: imprevedibili e bizzarre, piene di curve e scritte sotto dettatura del caso. Come quella di Howard Johnson, figlio di piazzisti che girano l’America su una casa mobile. Il protagonista, che sulla strada è stato concepito ed è cresciuto, ha studiato e giocato, ha amato ed è invecchiato, di storie così ne conosce mille. E’ voce narrante, prospettiva critica e protagonista ad un tempo, in presa diretta e poi attraverso i propri ricordi quando i genitori muoiono in un banale e fatale incidente per l’attraversamento di un cervo.

La recensione integrale su Saltinaria.it

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