“Loin de médine” di Assia Djebar
Scritto da Ilaria Guidantoni Domenica, 02 Ottobre 2016
Solo nella memoria storica e nella “secolarizzazione” l’Islam è divenuta una religione al maschile così come quasi tutta la civiltà “occidentale”. Assia Djebar ci restituisce la profondità, l’importanza e la ricchezza delle voci femminili intorno al Profeta che lo hanno amato e che restituiscono la complessità e la contraddittorietà della vita.
Algerina, considerata oggi la più grande scrittrice di romanzi del Maghreb, accademica di Francia, in questo libro ci trasporta a Medina alla morte del profeta. L’aspetto interessante, ben documentato, per quanto possa esserne a conoscenza, ma in forma di romanzo godibile, in una scrittura rapida quanto avvolgente com’è nel suo stile, è la restituzione della voce alle donne. In effetti nella storia dell’Islam come di tutte le religioni, almeno quelle cosiddette occidentali – ma forse non solo – fatta eccezione per la figura della Vergine, si è persa la memoria del femminile e della sua importanza nella società. In particolare si parla nel libro di figure “comuni”, non legate necessariamente al mondo dei credenti e se ne parla nella loro dimensione completa di donne, con le fragilità, i sentimenti, i momenti di rabbia. Innanzi tutto la Djebar si rivela una grande ritrattista, conoscitrice dell’animo femminile e attenta agli aspetti della vita sociale, delle componenti politiche, degli aspetti più battaglieri.
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