“Sicilia, Tunisia e la poesia di Mario Scalesi” a cura di Salvatore Mugno
Scritto da Sophie Moreau Venerdì, 10 Novembre 2017
Gli atti di un convegno riportano all’attenzione un poeta cosiddetto “minore”, emigrato siciliano in Tunisia, autore “maledetto” che scrive in francese per raccontare il proprio dolore di emarginazione fisica, psicologica, affettiva, quindi esistenziale e il sottoproletariato al quale appartiene. Trent’anni di vita piena di frustrazioni che ne fanno un cantore quasi involontario del Mediterraneo multiculturale, contro ogni esotismo.
Gli Atti del Convegno organizzato dall’Istituto Siciliano di Studi Politici ed Economici – ISSPE – a cura di Salvatore Mugno, che mi ha fatto dono del libro in un recente incontro al Valderice, in provincia di Trapani, in occasione dell’edizione 2017 di Terrazza d’autore (dov’ero ospite proprio per parlare di Mediterraneo) hanno riportato all’attenzione un poeta, quasi sconosciuto in Italia come in Francia. Questo sfortunato poeta che si autodefinisce maudit – e del quale ho recensito su queste pagine la raccolta Les poèmes d’un maudit (http://www.saltinaria.it/recensioni-libri/libri/les-poemes-d-un-maudit-di-mario-scalesi-recensione-libro.html) – nasce come Mariano, detto Mario Scalisi, per diventare noto come Marius Scalési, data la sua scelta per la lingua francese.
Per una lettura completa dell'articolo: http://www.saltinaria.it/
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