LITTERAE
Libri
La vie devant soi
Romain Gary alias Émile Ajar
di Mila Fiorentini

Romain Gary
Un romanzo quasi senza trama, un affresco di vita sociale e un quadro di solidarietà tra poveri per certi aspetti di grande attualità e per altri inattuale, che si richiama a molta tradizione letteraria, diventando al contempo un testo estremamente moderno. Una vecchia signora accoglie in un clima agro-dolce ma sincero “ragazzi di strada”. Il libro è la storia di un amore tra Momo, Mohamed, musulmano di incerta provenienza, allevato quasi come un ebreo e Madame Rosa, curva sotto il suo peso che diventa una metafora della vita. Rosa è una donna che non si lamenta ma che ha paura, anche senza ragioni, perché non occorrono dei motivi per avere paura nella vita ed è questo l’insegnamento più grande che il bambino riceve. Un racconto di quotidianità spicciola che diviene metafora della difficoltà del vivere e dell’unico valore: bisogna amare, sono le parole che chiudono il libro. Un testo con una punta noir e qualcosa di disturbante, appena morboso, e di grande interesse per il profilo stilistico della lingua, l’uso dell’argot che è insieme popolare e colto, affondando le proprie radici nel francese medioevale di prostitute e marinai, ben diverso dallo slang, il français branché del nouveau roman che mima il linguaggio sgrammaticato dei giovani di oggi.
Libri
La vie devant soi
Romain Gary alias Émile Ajar
di Mila Fiorentini
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Romain Gary |
Un romanzo quasi senza trama, un affresco di vita sociale e un quadro di solidarietà tra poveri per certi aspetti di grande attualità e per altri inattuale, che si richiama a molta tradizione letteraria, diventando al contempo un testo estremamente moderno. Una vecchia signora accoglie in un clima agro-dolce ma sincero “ragazzi di strada”. Il libro è la storia di un amore tra Momo, Mohamed, musulmano di incerta provenienza, allevato quasi come un ebreo e Madame Rosa, curva sotto il suo peso che diventa una metafora della vita. Rosa è una donna che non si lamenta ma che ha paura, anche senza ragioni, perché non occorrono dei motivi per avere paura nella vita ed è questo l’insegnamento più grande che il bambino riceve. Un racconto di quotidianità spicciola che diviene metafora della difficoltà del vivere e dell’unico valore: bisogna amare, sono le parole che chiudono il libro. Un testo con una punta noir e qualcosa di disturbante, appena morboso, e di grande interesse per il profilo stilistico della lingua, l’uso dell’argot che è insieme popolare e colto, affondando le proprie radici nel francese medioevale di prostitute e marinai, ben diverso dallo slang, il français branché del nouveau roman che mima il linguaggio sgrammaticato dei giovani di oggi.
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