lunedì 8 febbraio 2016

“Yossl Rakover si rivolge a Dio” di Zvi Kolitz, Adelphi Edizioni

Scritto da   Domenica, 07 Febbraio 2016 

“Yossl Rakover si rivolge a Dio” di Zvi Kolitz, Adelphi Edizioni
Una storia nella storia, una sorta di teatro nel teatro, la storia narrata e di chi scrive. Un caso controverso che porta alla luce la rivolta degli ebrei nel ghetto di Varsavia, un caso unico. Non solo, c’è in questo esile racconto, un processo a Dio che è in qualche modo tipico del popolo eletto; un rovesciamento dello spirito cristiano del popolo che ama la legge, la Torah, più che Dio stesso, della ferita esistenziale e del Dio che nasconde il proprio volto e lascia che il giusto non riceva pietà.
E’ un testo esile, rivolto a Dio e rivolta contro Dio senza però una condanna definitiva. Come non ricordare il Processo a Dio con Ottavia Piccolo di qualche anno fa al Teatro Valle di Roma e come non pensare che è tipico del popolo eletto questo genere di processo? Non c’è ad esempio nulla di simile nel popolo armeno che pure è stato sterminato. Al di là dei numeri, calcoli macabri, lo sterminio di massa, senza una ragione almeno plausibile è un abominio della storia che si ripete, eppure gli ebrei considerano il proprio stato singolare, per non dire unico. Attenzione non c’è la maledizione di Dio, ma un processo.

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