giovedì 22 settembre 2016

Quinta edizione del Tropea Festival, Leggere & Scrivere
Dal 3 all’8 ottobre, a palazzo Gagliardi di Vibo Valentia.
Sei giorni di dibattiti e incontri; con oltre 180 appuntamenti e 300 ospiti dall’Italia e dall’estero.
La letteratura è protagonista nel suo rapporto con le arti, le scienze umane,
la politica, la musica, i media e le nuove tecnologie, il territorio.
Iniziative anche a Tropea, Pizzo, Soriano Calabro, Serra San Bruno.
Per ripensare il passato, approfondire il presente, cogliere le prospettive del futuro.

«Leggere è andare incontro a qualcosa che sta per essere e ancora nessuno sa cosa sarà». (Italo Calvino).
Il Tropea Festival, Leggere & Scrivere 2016 (TF2016) è pronto a mollare gli ormeggi per navigare attraverso il mare della letteratura. In un’epoca in cui emerge il desiderio di muri, la rassegna conferma la sua vocazione a gettare ponti: tra i lettori e gli scrittori; tra la letteratura, l’arte e le scienze umane; tra la politica e la società; tra la Calabria e il resto del mondo.
Dal 3 all’8 ottobre, nella cornice di palazzo Gagliardi, a Vibo Valentia, tutto questo si esprimerà in un programma ricco di proposte, in grado di soddisfare un pubblico eterogeneo per età, interessi, curiosità. (il programma su tropeafestival.it).
Ogni volta che una società si scopre più fragile, si avverte il bisogno di ritrovare il contatto con le proprie radici. Sarà questo il tema della lectio magistralis “L’eredità greca” a cura del filologo statunitense Glenn Most. Il crimine nei confronti della cultura è un dramma che da sempre sconvolge la storia dell’umanità. Oggi si ripropone attraverso la violenza dell’Isis: questo è il tema dell’incontro con l’archeologo Paolo Matthiae che presenterà “Distruzioni, saccheggi e rinascite. Gli attacchi al patrimonio artistico dall’antichità all’Isis” (Mondadori). Un appuntamento con la scienza e con la filosofia sarà quello con Edoardo Boncinelli, genetista e autore di Tempo delle cose, tempo della vita, tempo dell'anima” (Laterza).
La riflessione proseguirà sui mutamenti sociali, culturali e antropologici che investono l’Italia e il mondo. Lo storico Marco Revelli ci guiderà tra le pagine del suo ultimo libro “Non ti riconosco. Un viaggio eretico nell’Italia che cambia” (Einaudi). Il matematico Piergiorgio Odifreddi con “Dizionario della stupidità” (Rizzoli) non rinuncerà a colpire il pubblico con la sua arma migliore, l’ironia. Un altro intellettuale fuori dagli schemi, Franco Cardini, si soffermerà sul rapporto tra Occidente e Islam: un nodo di scottante attualità che lo storico e saggista fiorentino descrive in “L’iPhone e il paradiso di Allah” (Castelvecchi).
Sfogliando il programma incontreremo poi alcuni degli scrittori più interessanti del panorama nazionale come Demetrio Paolin, Tommaso Pincio, Emanuele Trevi, Domenico Dara, Giorgio Vasta, il traduttore Matteo Colombo. Ferdinando Scianna, stella assoluta della fotografia mondiale, ripercorrerà la sua carriera, illustrata nel suo ultimo libro Visti&Scritti (Contrasto).
La Calabria avrà naturalmente un posto di rilievo all’interno del festival. A raccontare le diverse facce di questa terra ci saranno scrittori come Mimmo Cangemi, Gioacchino Criaco, Nuccio Ordine, Vito Teti, l’orafo Gerardo Sacco, il procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri.
Ampia la schiera di giornalisti che hanno accolto l’invito del TF2016: sarà ospite della manifestazione Giuseppe Smorto, vicedirettore di Repubblica e direttore di Repubblica.it. Antonio Padellaro con il suo “Il Fatto personale” (Paper First) racconterà la sua carriera nella carta stampata, dalle prime esperienze alla fondazione de Il Fatto. Piero Badaloni, già volto del Tg1, illustrerà una pagina oscura della storia europea con il libro In nome di Dio e della patria. I bambini rubati dal regime franchista (Castelvecchi). Davide Giacalone, firma di Libero e collaboratore di Rtl105, fornirà il ritratto di una società sempre più impaurita, contenuto in "Senza paura. Per non perdere il bello di un mondo migliore" (Rubbettino). Stefano Liberti, giornalista de Il Manifesto, L’Espresso e El Pais, presentaLand Grabbing. Come il mercato delle terre crea il nuovo colonialismo” (Minimum fax): obiettivo puntato sul fenomeno dell’overpopulation business ovvero come le multinazionali sfruttano il fabbisogno di cibo in un mondo che entro il 2050 supererà i 9 miliardi di persone. Quali equilibri si prospettano dal Mediterraneo alla scena internazionale? Non si può rispondere alla domanda senza approfondire le figure Vladimir Putin e del turco Recep Tayyip Erdoğan. Giulietto Chiesa, già corrispondente Rai da Mosca, presenta il suo “Putinfobia” (Piemme); Marta Ottaviani, corrispondente dalla Turchia per La Stampa e Avvenire, è ospite con il suo ultimo libro “Il Reis. Come Erdoğan ha cambiato la Turchia” (Textus).

Il TF2016 entra a modo suo nel dibattito sulla riforma costituzionale. Il vicepresidente della Camera Roberto Giachetti parteciperà a un workshop con gli studenti sugli aspetti salienti del prossimo referendum. Di politiche dell’immigrazione si parlerà invece con Renato Brunetta. Il capogruppo di Forza Italia alla Camera sarà ospite del seminario L’Europa e gli immigrati fra diritti fondamentali e politica di accoglienza” insieme con il consigliere della Corte di Cassazione Giuseppe Cricenti, il sindaco di Riace Domenico Lucano, il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi. A palazzo Gagliardi è di scena anche Fausto Bertinotti: l’ex presidente della Camera parlerà del suo legame con la fede, il dialogo tra credenti e non credenti; ma certo non esiterà fare qualche incursione su temi del dibattito politico.
Il festival dà appuntamento anche agli amanti dello sport. Come dimenticare l’urlo mondiale di Marco Tardelli al Santiago Bernabéu, nel 1982? L’ex centrocampista della Juventus e della Nazionale arriverà a palazzo Gagliardi accompagnato dalla figlia Sara, coautrice del libro “Tutto o niente. La mia storia” (Mondadori), per raccontare l’emozione di quella notte e altri episodi della sua fantastica carriera. I tifosi della Rossa di Maranello sono invitati all’incontro con il giornalista Italo Cucci, autore del libro “Ferrari segreto. Il mito americano” (Minerva edizioni), dedicato all’ingegner Enzo Ferrari.
Come sempre, il TF2016 riserva particolare attenzione all’universo femminile nelle sue varie sfaccettature. Chiara Gamberale presenterà il suo ultimo libro “Adesso” (Feltrinelli); la psicologa Vera Slepoj con “La psicologia dell’amore “(Mondadori) ci guiderà alla scoperta di un sentimento per molti aspetti ancora inesplorato. Di amore si parlerà anche con l’attrice Barbara De Rossi, autrice di “Bibbi esci dall’acqua. Una donna, tante donne, la forza di lottare per amore” (Rizzoli). Katia Ricciarelli si racconterà attraverso le pagine di “Da donna a donna, la mia vita melodrammatica” (Piemme 2016). Ed ancora: Fabio Canino, attore scrittore e conduttore radiofonico; il poeta e performer Guido Catalano per la prima volta in Calabria col suo reading/spettacolo; l’attore e regista Ninni Bruschetta.
Per finire CartaCanta, la sezione di musica e parole. Tra gli appuntamenti: la serata con Irene Grandi; l’omaggio di Peppe Voltarelli - fresco vincitore della Targa Tenco - al maestro del folk calabrese Otello Profazio che sarà presente al festival. Ci sarà anche un omaggio a Piero Ciampi con il cantautore Bobo Rondelli e Pino Pavone, storico collaboratore di Ciampi
Oltre a Vibo Valentia, il Tropea Festival, Leggere & Scrivere vi attende in altri palcoscenici. Sono i luoghi del Festival. Soriano, immerso in una vallata circondata da castagni. Serra San Bruno, famosa per la Certosa dei Santi Stefano e Bruno. Pizzo Calabro con il suo castello aragonese, Marina di Gioiosa Ionica. E, naturalmente, Tropea, la ‘perla del Tirreno’. Anche la Casa Circondariale di Vibo Valentia sarà coinvolta nelle attività del festival. Sottolineano i direttori artistici Gilberto Floriani e Maria Teresa Marzano: «Abbiamo riconfermato una formula pensata per coinvolgere appieno tutto il territorio: unire eccellenze locali con eccellenze nazionali. Autori ed artisti si incontreranno per dialogare del proprio lavoro, dando così al pubblico partecipante la possibilità di incontrare dal vivo gli autori preferiti»
La manifestazione è organizzata dal Sistema Bibliotecario Vibonese - capofila di una rete di soggetti che vede riuniti i Comuni di Serra San Bruno, Vibo Valentia, Soriano, Pizzo - e dalla Confindustria di Vibo Valentia. Il Festival è co-finanziato dalla Regione Calabria.

Tropea Festival, Leggere & Scrivere

3-8 ottobre 2016 www.tropeafestival.it

domenica 18 settembre 2016


“L'Islam, religione dell'Occidente” di Massimo Campanini

Scritto da   Domenica, 18 Settembre 2016 
“L'Islam, religione dell'Occidente” di Massimo Campanini
Un libro da leggere, colto, dotto, complesso ma senza nessun accademismo con il dono della chiarezza. Piacevole lettura che scorre anche se il tema è complesso e l'autore unisce grande competenza anche nella conoscenza linguistica dei testi citati e umiltà, un tono che resta colloquiale. Di grande attualità la materia che riconsidera l'Islam come parte integrante della cultura cosiddetta occidentale e soprattutto cristiana, superando molti luoghi comuni frutto di un sentito dire per lo più strumentale. Un'occasione di approfondimento della civiltà del Mediterraneo e per una rilettura storica e sociologica anche per chi non fosse interessato in modo specifico al mondo arabo-musulmano.

È un libro, come dichiara l'autore, sulle origini della cosiddetta civiltà occidentale, meglio mediterranea, come lo stesso Massimo Campanini sottolinea. Innanzi tutto cade il pregiudizio ne per cui il Cristianesimo sia una religione occidentale visto che è nato in Palestina. Per altro era fortemente connesso alla cultura ellenistica e all'ebraismo che forse più la tradizione successiva ha voluto mettere in antitesi. Interessante il confronto sui punti comuni delle tre religioni del religioni del libro.
Tre monoteismi anche se con le dovute differenze, tre religioni basate sull'unicità di Dio, rivelate, basate su un fondatore - rispettivamente Mosè, Gesù e Muhammad - su un testo sacro e su altri parametri comuni che l'autore analizza sempre in una relazione comparata storica e dottrinale ad un tempo per concludere che la religione islamica in qualche modo perfezionamento del Cristianesimo è rimasta storicamente ingabbiata in una dimensione di arretratezza mai recuperato sotto il profilo storico e geografico. All'Islam sono mancate le rivoluzioni scientifica, francese e industriale, in estrema sintesi.

Per chi volesse leggere l'articolo integralmente: http://www.saltinaria.it/recensioni-libri/libri/islam-religione-occidente-di-massimo-campanini-recensione-libro.html


“La morte dei fiori, la morte dei poeti” di Fabrizio Catalano

Scritto da  Fabrizio Catalano Domenica, 18 Settembre 2016 
“La morte dei fiori, la morte dei poeti” di Fabrizio Catalano
Fin dalla mia più tenera infanzia, ho avuto davanti agli occhi un ritratto del poeta belga Émile Verhaeren: un piccolo pastello celeste, opera di Maximilien Luce, incorniciato accanto alla porta che, nella casa dei miei nonni materni, dall’ingresso, si apriva sul corridoio. La guancia appoggiata sulla mano possente, gli occhi socchiusi, i lunghi baffi spioventi e barbari: forse, i più maestosi della storia della letteratura. Era una delle tante figure, provenienti dal passato e dalla passione, che, in quella casa, mute, sono state testimoni della mia infanzia: con lui, Stendhal, Voltaire, Hugo, France, Gide, Apollinaire, Pirandello, Tolstoj e tanti altri. Volti e corpi – disegni, dipinti, fotografie o stampe – al contempo familiari e misteriosi. Allora, infatti, di loro non sapevo nulla…
Verhaeren è stato, insieme a Georges Rodenbach, autore del romanzo Bruges la morta (recensito di recente su SaltinAria.it da Ilaria Guidantoni), il primo letterato belga ad imporsi sulla scena europea ed internazionale. 
Per chi volesse leggere l'articolo integralmente: http://www.saltinaria.it/saltinaria-blog/blog/la-morte-dei-fiori-la-morte-dei-poeti-di-fabrizio-catalano.html

mercoledì 14 settembre 2016

Le lettere del destino
di Chiara Personeni

Il destino sembra aver scritto per Andrea Zalando pagine cariche di dolore: cresciuto senza un padre, perde crudelmente e misteriosamente a quattro anni la madre, suo unico riferimento. Andato a vivere coi nonni, subirà continui soprusi e maltrattamenti. Neanche le famiglie cui sarà affidato in seguito saranno in grado di aiutarlo, anzi contribuiranno a emarginarlo nella sua solitudine e a rendere il suo fardello ancora più pesante.
Determinato a inseguire il suo sogno e a mantener fede a una promessa fatta, il giovane e brillante Andrea riceverà in dono dalla vita una sorpresa grande e inaspettata: l’amore. Sarà infatti grazie alla presenza e al sostegno dell’esuberante e vivace Giada, che il protagonista di Le lettere del destino riuscirà finalmente, non senza difficoltà, a far luce sulle oscure e intricate vicende che portarono alla morte della madre in quella tragica e lontana notte di Natale, riappacificandosi così col suo violento passato di sofferenze e privazioni.

L'autrice nata nel 1989, vive e lavora a Bergamo. Dopo aver frequentato il liceo socio-psico-pedagogico, si è laureata in Scienze Infermieristiche e svolge la professione di infermiera. Il romanzo Le lettere del destino è la sua prima pubblicazione.

Le lettere del destino
di Chiara Personeni
Frecce - AUGH edizioni
13,00 euro

mercoledì 7 settembre 2016

Recensioni 1^ Gennaio - 7 Settembre 2016 pubblicate su Saltinaria.it

AA.VV. Un’estate a Roma
Arduini Clelia, Arrivederci Roma
Ballestracci Marco, I guardiani
Barba Bruno, Meticcio
Blandi Franco, Vittorio De Seta, Il poeta della verità
Buzzati Dino, Un amore
Campanini Massimo, L’islam, religione dell’Occidente
Camus Albert, L'homme revolté
Ernaux Annie, Mémoire de fille
al-Galidi Rodaan, L’autistico e il piccione viaggiatore
Guiga Nidhal, Tristesse Avenue
Izzo Jean-Claude, Marinai perduti
Harmel Mohamed, Les rêves perdus de Leyla
Holden Wendy, Ho visto un rospo
Khider Abbas, I miracoli
Kolitz Svi, Yossl Rakover si rivolge a Dio
Lauzi Bruno, Tanto domani mi sveglio
Lucarelli Carlo, PPP Pasolini, un segreto italiano
Malouf Amin, Les identités meurtrières
Maurensig Paolo, Teoria delle ombre
Mauro Walter, La letteratura è un cortile
Memmi Albert, Agar
Murard-Yovanovitch Flore, La negazione del soggetto migrante
Musa Paola, GO MAX GO
Nagy Ahmed, Vita
Naima Amina, La planète bleue
Oumhani Cécile, Le café d’Yllka
Pezzani Seba, Istruzioni per l’Usa
Proust Marcel, Du côté de chez Swann
Rodenbach Georges, Bruges la morta
Sacks Oliver, In Movimento
Safier Mariù, Cento racconti brevi e uno lungo
Sansal Boualem, 2084 la fin du monde
Sattout Riad, L'arabo del futuro
Vasciminni Marco, Referral marketing
Zankoul Maya, Amalgam
Zecchi Simona, Pasolini, massacro di un poeta



“Du côté de chez Swann” di Marcel Proust

Scritto da   Mercoledì, 07 Settembre 2016 
“Du côté de chez Swann” di Marcel Proust
Un testo imperdibile anche per quello che ha rappresentato sebbene richieda una lettura lenta come il suo incedere e lo scorrere di una storia fatta di minuzie e non di intrecci. Ma nel tempo, anche in quello della lettura, è concentrato gran parte del significato del testo. La memoria e il tempo, la dimensione dell’interiorità come vissuto psicologico più che stato di coscienza fa ingresso nel romanzo cambiandone i connotati e assottigliando la demarcazione tra sonno-sogno e veglia-realtà. Di grande bellezza stilistica apparentemente molto semplice e quasi ingenuo dischiude a poco a poco una raffinatezza senza arguzie ed effetti speciali dove il dettaglio è la cifra dell’arte e allusione alla disgressione quale funzionamento dell’inconscio e della memoria che non procedono in modo lineare. Un anello che salda classicità e contemporaneità.