mercoledì 29 ottobre 2014

"Naufragi" - Letture ad alta voce a Napoli

Napoli, Palazzo PAN

Letture ad alta voce

Venerdì 31 Ottobre 2014, ore 19.15


"Naufragi"

Claudiafederica Stella Petrella legge "Le Voyage" di Charles Baudelaire e la poesia la "Sopravvissuta" da "Prima che Sia Buio" di Ilaria Guidantoni

Emergenza Ebola, in libreria l'Istant book del fotoreporter Sergio Ramazzotti


“Les belles de Tunis” di Nine Moati

Un romanzo e un affresco storico lungo mezzo secolo della vita di Tunisi, una ricostruzione minuziosa della topografia della città, dei luoghi, della vita quotidiana, di quel melting pot che era soprattutto e che forse non è più la Tunisia.
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“Les belles de Tunis”
Di Nine Moati
Cérès Editions
Tunis, 2004
10,50 dinari tunisini

giovedì 2 ottobre 2014

“Perché finisce quando finisce?” di Mariù Safier

Ilaria Guidantoni Mercoledì, 01 Ottobre 2014 

La rivista femminile “Confidenze” ha conservato l’antica abitudine di pubblicare testi letterari di facile e veloce lettura. Uno degli appuntamenti della rubrica “Il nostro romanzo d’autore” è con Mariù Safier e il suo racconto “Perché finisce quando finisce?” dedicato ad un tema che negli ultimi tempi sta riscuotendo non poche attenzioni, forse perché le relazioni affettive si sfaldano con più facilità, per non parlare dei matrimoni. Tanto che sull’argomento si sono scritti addirittura testi più o meno seri su come lasciarsi e come sopravvivere ad un abbandono o a un fallimento.

Mariù, con l’eleganza e la delicatezza che la contraddistinguono, affronta l’argomento con tenerezza, e un certo romanticismo, soprattutto con una nota di speranza. L’autrice è convinta che l’amore autentico non finisce quando e perché ci si lascia ma è un fuoco che cova sotto la cenere e vale sempre la pena riattivare.

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“Reportage dall'Egitto” di Antonella Colonna Vilasi

Ilaria Guidantoni Mercoledì, 01 Ottobre 2014

Tra rivoluzioni in sospeso, servizi segreti e primavere arabe.

Un reportage, schietto, sul campo, fruibile sull’Egitto dall’inizio del fermento rivoluzionario alle soglie degli 2014, attraverso voci diverse di interviste anonime.

Il libro è stato presentato, tra l’altro, a Roma in una Rassegna dedicata alle “Primavere arabe”, organizzata da Alessandro Lisci la scorsa estate alla Libreria Mondadori di Via Piave ed io ho avuto il piacere di condividere l’appuntamento con Antonella Colonna Vilasi, presidente del Centro Studi sull'Intelligence – UNI, della quale avevo già presentato un libro, ancora una volta dedicato al tema dell’Islam, anche se da un altro punto di vista.
Fatta questa premessa di contesto, il libro è uno strumento snello, scritto con una scrittura scorrevole e piana nel quale l’autrice si limita ad una breve introduzione e a qualche commento finale per lasciare totalmente spazio ai protagonisti anonimi delle sue interviste ai quali rivolge domande scarne, dirette e semplici. Reportage dall’Egitto, in perfetta coerenza con il titolo, si annuncia come una serie di istantanee che ci restituiscono un paese in fermento dal gennaio 2011. Si tratta forse del paese che più ha interessato l’Europa, al di là dei singoli fatti per varie ragioni, forse per l’aspetto domestico legato alla grande affluenza turistica e alla sua storia conosciuta universalmente; non solo, si tratta di un paese cerniera strategico rispetto al Medioriente e da sempre all’attenzione prioritaria degli Stati Uniti.
L’esordio della scrittrice pone la rivolta egiziana che la Vilasi chiama rivoluzione – mentre io la ritengo una rivolta come a mio parere traspare dalle stesse interviste contenute nel testo, quale in primis l’assenza di un leader – nell’ambito delle rivolte che hanno travolto nel 2011 Tunisia, Libia, Yemen ed Egitto, appunto. Rispetto a questi paesi posso parlare solo della Tunisia sulla quale ho scritto alcuni libri; gli altri paesi non li conosco, fatta eccezione per l’Egitto del quale ho avuto in più occasioni assaggi turistici.

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Dall'8 al 14 ottobre Paul Polansky in Italia presenta "Rockets"

ROCKETS
di Paul Polansky
illustrazioni di Stephane Torossian
traduzioni di Claudia Ambrosini


Paul Polansky, Premio 2004 della Città di Weimar per i diritti umani su candidatura di Günter Grass, pubblica con Albeggi Edizioni il suo ventottesimo libro, una raccolta di poesie in italiano e inglese sul recente conflitto tra Israele e Palestina. Polansky, americano, giornalista e scrittore, è noto per aver portato alla luce la verità sull’olocausto in Repubblica Ceca durante la Seconda Guerra Mondiale e per la sua battaglia per i rom rifugiati in Kosovo. Paul è però anche conosciuto per la sua peculiare “tecnica” di studio e reportage, come nel caso del discusso Homeless in America, libro che ha fatto scalpore sia per la crudezza dei racconti che per la scelta di Paul di vivere per lungo tempo insieme ai senzatetto americani per poter raccogliere la loro storie e immedesimarsi completamente nelle loro vite. 

L’autore sarà in Italia per presentare il libro dall’8 al 14 ottobre. 

La presentazione di lancio sarà a Roma mercoledì 8 ottobre presso la Libreria L’Argonauta; il 9 ottobre Polansky sarà al Festival Logos di Roma, il 10 ottobre a Piacenza presso il Piccolo Museo della Poesia, l’11 a Pavia ospite del Festival “¾ di weekend”, il 12 ottobre a Napoli, al Caffè Arabo, il 13 ottobre a Salerno presso la Fondazione Alfonso Gatto

Gaza, luglio 2014. L’uccisione di tre ragazzi israeliani scatena nuovamente il conflitto tra Israele e Palestina. A farne le spese è il popolo della striscia di Gaza, soprattutto i bambini: ne restano uccisi 500, oltre 2000 le vittime totali, 100.000 le persone che restano senza una casa. Da parte israeliana le vittime sono 67. E’ una guerra che non risparmia niente e nessuno, neppure luoghi intoccabili come scuole dell’Onu e ospedali. Paul Polansky decide di pubblicare una raccolta di poesie nelle quali prende le distanze dal Governo di Israele e dall’uso indiscriminato della forza. Le sue poesie sono ironiche, grottesche, taglienti. Egli ricorda la necessità di andare alla fonte del conflitto, alle sue cause, che risiedono nella protratta occupazione israeliana dei territori palestinesi, ma richiama anche la necessità di trasformare la resistenza violenta palestinese in resistenza passiva, non violenta.  Le mie poesie non abbracciano, nè condividono, in alcun modo, la resistenza violenta – scrive nella sua introduzione - se Hamas avesse seguito l’esempio di Martin Luther King adesso avrebbe il suo Stato. Un libro controverso, proprio come il nome di questa collana di poesia. La poesia civile è affilata come lama di coltello e a nulla serve censurarla o mitigarla. La poesia che serve scava le coscienze e può esistere solo se conserva questa funzione contro tutti gli equilibri, le convenzioni e gli opportunismi.

Il libro è distribuito nelle librerie italiane da NdA/PDE.  E’ ordinabile dal 1 ottobre dal sito dell’editore www.albeggiedizioni.com e dalle principali librerie online e sarà presto disponibile anche in ebook per tutti i dispositivi. 

“Violè”, di Angela Micieli

Ilaria Guidantoni Martedì, 30 Settembre 2014

Il primo incontro con Violè è stato in occasione della II Edizione Diritti in Scena – che si è tenuta al Teatro Italia di Roma, domenica 18 maggio 2014 – e che è risultato uno degli spettacoli vincitori. Prodotto da Khoreia 2000, Viole’ di e con Angela Micieli per la regia di Rosy Parrotta, è stato uno spettacolo fortemente caldeggiato da me che ero in giuria soprattutto per il testo. Ho letto quindi con interesse il libro confermando una piena rispondenza con la messa in scena che focalizza l’attenzione proprio sul racconto intimo nel quale i dialoghi sembrano raccontati dalla protagonista in un diario, una dolorosa anamnesi.

Violè è un nome, quello della protagonista, una parola troncata che richiama un nome, una parola spezzata che indica violenza. Violetta come i fiori preferiti della mamma, il suo profumo preferito, la violetta di Parma, che alla ragazza dà la nausea, come la signora delle camelie, come la traviata, “Violetta uccisa dall’ipocrisia del perbenismo, dai pregiudizi”. Un racconto semplice, ben strutturato, che ha un buon ritmo, commovente ma non lacrimevole perché il messaggio della protagonista non è né di rivalsa, né di denuncia, è di coraggio senza riscatto; fatto di generosità e di curiosità. E’ la riaffermazione più alta della dignità umana, la conoscenza condivisa che sarà la vocazione di Violè.

Dietro questa ambivalenza si snoda la vicenda. Una donna si racconta, mette a nudo i suoi ricordi tanto lontani quanto dolorosi, si rivela per quella che è fuori dagli schemi, mostra le sue angosce, le sue paure, ma anche il suo andare avanti nonostante tutto.

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