Nel degrado sociale e generalmente diffuso in
tutti gli ambiti, con i tagli alla cultura operati a più riprese da
un'amministrazione obnubilante e di corte vedute, la nascita di un
"fiore" letterario è sempre un evento di eccezionale valore, un esempio
da additare al popolo, quello buono e sano che ancora segue, ama e
pratica la lettura approfondita, per scoprire e riscoprire nuove
emozioni e per alimentare il senso critico e il senso estetico, oggi
forse troppo spesso opacizzato dai mass-media e dal qualunquismo
imperante. Una rivista letteraria nuova è pur sempre un atto di
coraggio, da parte di chi l'ha ideata e progettata, e da parte di chi la
vorrà sostenere, redattori compresi. Un atto di coraggio perchè si va,
purtroppo, contro corrente, nel senso che la massa (non il popolo, che
ha un'anima!) ama forse di più il fotoromanzo o il grande fratello, e
quindi sarà utopica la rinascita del vero uomo. Ma noi ci crediamo, e
combatteremo per questa idea, per questa nuova rivista, che si annuncia
molto precisa, di qualità, seria, e che dà e darà voce non solo ai buoni
poeti contemporanei, ma anche a tutti coloro che si occupano di cultura
a largo raggio: filosofi, scienziati, critici, saggisti. Ecco qui di
seguito il comunicato stampa che ne annuncia l'uscita.
Una nuova
rivista nasce oggi a Napoli, e in Campania: un semestrale agile, che
accoglie esempi di quanto si va scrivendo in Italia e in altri Paesi,
senza trascurare la buona poesia che c’è in aree e in ambienti sfavoriti
dall’assenza dell’editoria maggiore, e anche di quella media. In
ossequio alla migliore tradizione novecentesca, che ha visto farsi
sempre più intensi il confronto e l’interferenza tra linguaggi diversi,
presentiamo, inoltre, il lavoro di artisti, scelti di preferenza tra
quelli impegnati nella ricerca della comune origine segnica di figure e
parole, e tra quelli che hanno avvertito l’esigenza di includere la
parola, se non il testo poetico, nelle immagini che producono. Nella
convinzione, infine, che pensare la poesia costituisca un’attività
critica ed una forma di resistenza all’insensatezza, la redazione sarà
attenta alle intersezioni della poesia con le discipline scientifiche e
con la filosofia, presentando, dal prossimo numero, contributi teorici e
saggistici.
La rivista si chiama Levania
in omaggio a Sergio Solmi, che così intitolò, negli anni ’50, un’esile
raccolta ispirata a un librino del Seicento, il Somnium, seu Opus de
astronomia lunari, opera oscuramente utopica di Johannes Kepler.
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