giovedì 29 novembre 2012

La top ten dell'arabista


Su editoria araba


Il blog di letteratura araba propone un gioco da inviare a editoriaraba@gmail.com per neofiti ed esperti. La propria classifica dei libri imperdibili. E' divertente ed è uno spunto per un percorso o per un regalo.


Top ten dell’arabista di Rabii El Gamrani


1 – Mohamed Choukri: Il pane nudo (Marocco)

Questo libro costituisce uno spartiacque per il romanzo in Marocco, non tanto per la qualità dell’opera quanto per la sua audacia e il coraggio dell’autore nel mettere in scena il quotidiano degli emarginati. La spigliatezza di Mohamed Choukri nel raccontare la sessualità dei personaggi, la loro miseria e la violenza del mondo dove si muovono l’ha condannato alla censura. Di fatto il libro è rimasto proibito per lunghi anni in Marocco, e quando l’Università americana di Beirut decise di includerlo nel programma di letteratura araba all’inizio degli anni duemila le polemiche non mancarono. Ancora di grande attualità.

 

2 – Kateb Yassine: Kateb Nedjma (Algeria)

La storia personale di Kateb Yassine, la qualità del suo verbo, il suo apporto nell’arricchire la lingua francese e la letteratura “francofona” fanno di lui un esponente di spicco nel panorama della letteratura araba. Nedjma segna la nascita della letteratura magrebina scritta in francese, ed è utilissimo non solo in una chiave puramente letteraria, ma anche sociale ed antropologica.

3 – Abu’l-Qasim Ash-Chabbi: I canti della vita (Tunisia)

Difficile pensare alla poesia araba contemporanea senza evocare il nome di Ash-Chabbi. I suoi versi rivoluzionari a distanza di più di 70 anni sono ancora nei cuori e sulle labbra di tutti gli arabi. La primavera araba ha dato lustro ad un poeta che non è mai stato dimenticato. Un classico/contemporaneo che si inserisce nella grande tradizione poetica araba, quindi è una lettura che permette di capire sia il passato remoto e recente della poesia araba, ma anche il suo presente.

4 – Ibrahim Al Koni: La patria delle visione celesti ed altri racconti (Libia)

Di gran lunga Al Koni è il più grande romanziere libico ancora in vita. La patria delle visioni celesti è un romanzo mistico e poetico che racconta il deserto e la sua purezza. La scrittura di Al Koni è pacata e dolce, ma nasconde tante insidie. Il lettore deve sempre stare allerta, ogni frase è una sfida, un puzzle che inserito nell’insieme del testo e dell’intento del suo autore forma uno strepitoso mosaico in cui il protagonista assoluto è la lingua e la vastità del deserto, elementi nei quali noi appariamo molto piccoli. Sono ossessionato dal deserto, quindi è una lettura che non posso non consigliare.


5 – Gamal al-Ghitani : Al-Zayni Barakat (Egitto)

Leggere Al-Ghitani equivale a leggere molti scrittori arabi: la sua formazione da uomo e da scrittore deve molto al premio Nobel Naghib Mahfuz, quindi c’è anche un po’ di quest’ultimo nella narrativa di Al Ghitani; lui a sua volta ha influenzato, e continua a farlo, intere generazioni di scrittori arabi. Al-Zayni Barakat è il suo capolavoro, dove inventa un modo nuovo e innovativo di rileggere la storia remota mettendola al servizio della contemporaneità. Con un colpo da maestro lo scrittore egiziano mischia la ricca tradizione folcloristica dell’Egitto, la mitologia egizia e la storia medioevale egiziana per perfezionare un romanzo di denuncia politica e sociale. Una tappa fondamentale nella letteratura araba.

 

6 – Tayeb Salih: La stagione della migrazione a Nord (Sudan)

. Il Sudan, quasi a margine del mondo arabo, ha dato i natali ad uno dei più grandi scrittori arabi. Questo è un romanzo che ha fatto epoca stato fra i primi romanzi arabi, ed assolutamente il più importante della sua epoca, ad aver indagato il rapporto conflittuale e sofferto fra l’Oriente e l’Occidente, quindi è una narrazione che si pone verso l’esterno, senza tuttavia trascurare, tutt’altro, il fronte interno. La descrizione dell’Inghilterra si alterna alla descrizione del Sudan rurale con il suo tessuto sociale ed umano. Ed è tutt’ora, a distanza di quasi quarant’anni dalla sua uscita, uno dei testi più letti e tradotti. Salih ha scritto diversi altri romanzi, ma questo rimane il suo capolavoro in assoluto.

7 – Ghassan Kanafani: Uomini sotto il sole (Palestina)

Sforzatevi di leggerlo in arabo, nessuna traduzione gli ha mai reso giustizia. Una bellissima e tristissima epopea che racconta il dramma palestinese attraverso la tematica della migrazione, quindi è doppiamente attuale. Un romanzo fondamentale nella mia formazione da uomo e da appassionato di letteratura.


8 – Mahmud Darwish: Perché hai lasciato il cavallo alla sua solitudine (Palestina)

Un nome fondamentalee conditio sine qua non per il mondo arabo.  

 

9 - Nizar Qabbani: Il fiammifero è in mano mia e le vostre piccole nazioni sono di carta (Siria)

E’  il poeta dell’amore per eccellenza. Colui che ha ispirato i corteggiamenti più dolci e convincenti di intere generazioni di uomini arabi. La sua poesia è pura bellezza. Ha scritto sull’amore delle donne e della patria, omaggiando la prima e denunciando la seconda, ma la sensualità dei suoi versi non è mai mancata sia in pace che in “guerra”.


10 – Hoda Barakat: L’uomo che arava le acque (Libano)

L’unica donna della lista. Un romanzo spettacolare, caotico, metaforico che racconta il Libano con le sue disgrazie e bellezze, che racconta l’Uomo in tutti i suoi stati d’animo. Assolutamente da leggere.

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