giovedì 6 dicembre 2012

Palestina, fame di libri, sete di libertà


Editoriaraba con Paola Caridi mette in luce la voglia di leggere e di cultura - che forse in Europa sembra paradossale - a Gaza e in Palestina. Cosi non deve meravigliare che il maggio scorso si sia svolto il "Palestine Festival of Literature" che ha coinvolto soprattutto i giovani. Continuano a leggere, anzi leggono di più. Leggono Gramsci e Moravia. Hanno bisogno di aiuti materiali certo, ma soprattutto di alimentare la speranza.
"Ma noi soffriamo di un male incurabile che si chiama speranza. Speranza di liberazione e d’indipendenza. Speranza di vita normale in cui noi non saremo né eroi né vittime. Speranza di vedere i nostri figli andare a scuola senza pericoli. Speranza per una donna incinta di dare la vita a un bambino vivo, in un ospedale, e non già a un bambino morto di fronte a un posto di blocco militare. Speranza che i nostri poeti vedano la bellezza del colore rosso delle rose invece di quello del sangue. Speranza che questa terra ritrovi il suo nome originale: terra d’amore e di pace. Grazie di portare con noi il peso di questa speranza".
Sono le parole di Mahmoud Darwish, contenute in "Viaggio in Palestina", edizioni nottetempo, 2003

Nessun commento:

Posta un commento