mercoledì 23 gennaio 2013

Pinocchio, tre appuntamenti alla Libreria Baroni di Lucca


Daniela Marcheschi incontra Collodi

Da gennaio a febbraio sarà anche allestita una mostra di edizioni antiche e contemporanee e di capilettere, xilografie originali di Sigfrido Bartolini

Lucca - Il 23 gennaio, alle 17.30, la Libreria Baroni ospita il primo di tre incontri dedicati a Carlo Lorenzini, alias Collodi, autore delle "Avventure di Pinocchio", ma anche giornalista, romanziere, polemista, autore di testi scolastici, patriota.
Nicola Dal Falco dialogherà con Daniela Marcheschi, presidente del Comitato Scientifico che ha diretto l’Edizione Nazionale delle Opere di Carlo Lorenzini in collaborazione con l’editore Giunti e che ha firmato il volume de I Meridiani dedicato a Collodi.
Per tutta la durata dell’iniziativa, sarà visibile nella vetrina della Libreria Baroni una piccola mostra di edizioni storiche e contemporanee delle opere di Collodi, curata da Cristiano Alberti, titolare della Libreria Baroni, insieme ad una raccolta di capilettera, xilografie originali di Sigfrido Bartolini, eseguite per la storica edizione del 1983 e regalate dall’artista pistoiese al professore Piercarlo Santini.
Durante gli incontri, Sandra Tedeschi leggerà dei brani dall’Edizione Nazionale delle Opere di Carlo Lorenzini, edite da Giunti.

I temi dei tre incontri sono:

23 gennaio, ore 17.30, Le Avventure di Pinocchio ovvero il burattino che non deve diventare “perbene”;

14 febbraio, ore 17.30, L’Italia di Collodi: Macchiette, Romanzo in vapore, I misteri di Firenze.

Fisica o metafisica di Pinocchio?
Dieci domande a Daniela Marcheschi 

di Nicola Dal Falco

Pubblichiamo uno stralcio della conversazione

"Le avventure di Pinocchio" sono un libro per l’infanzia, propedeutico alla crescita di ogni generazione che si affacci alla vita o raccontano semplicemente l’infanzia di un certo mondo? Della Toscana ancora rurale e codina, dell’Italia appena unita?
"Le Avventure di Pinocchio" sono un libro per bambini diretto ai grandi, in tal senso si prestano a diverse letture e riletture.
Da bambini siamo spesso presi dalla paura (almeno io lo ricordo così); da certo comico burattinesco che ha presa immediata sui piccoli; dal senso dell'avventura/disavventura che Pinocchio vive con alterne vicende.
Da grandi apprezziamo l'ironia, la satira, la ricchezza dei riferimenti culturali messi in parodia, i significati profondi del testo.
Da questo punto di vista è un'opera che permette a ogni età un ampliamento di orizzonti notevole.
Certo Collodi pensava non solo alla condizione dell'infanzia nell'Italia unita (ne scrive parecchio, in testi confluiti in "Occhi e nasi" ad esempio), ma anche alla propria infanzia quando scriveva il Pinocchio: l'uso della parrucca con il codino per gli uomini, ad esempio, è durato a lungo.
Immagino quale effetto dovesse fare l'incontro con anziani che ancora la indossavano a un bambino toscano che cresceva in un Ottocento già scosso dai moti rivoluzionari, dai fermenti risorgimentali e dall'affermarsi dei “must” della moda.

L’umorismo, tutt’altro che velato, il senso paradossale e la vena sarcastica con cui sono intessute le pagine di Pinocchio, rappresentano il quid del libro o, proprio perché l’umorismo è l’avvertimento del contrario, offrono altre implicazioni?
L'umorismo inteso nella vasta gamma delle sue forme, dei suoi aspetti (satira, calembour, sarcasmo, assurdo, grottesco, parodia) è la tradizione letteraria codificata che Collodi predilige, che trova più consona alla propria visione del mondo per esprimersi; e la porta nella letteratura per l'Infanzia a cui egli dà un contributo fondamentale, se proprio non la crea.

20 febbraio, ore 17.30, Collodi protofascista? Quattro uomini del Risorgimento, un falso

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