lunedì 25 marzo 2013

Bell'e buon' “Babygang ed emergenza microcriminalità a Napoli


Giovedì 28 Marzo, alle 11 presso la sede del Maschio Angioino
Conferenza stampa di presentazione del primo e-book sul progetto per l'infanzia napoletana 

Bell'e buon'“Babygang ed emergenza microcriminalità a Napoli. E' un problema solo di ordine pubblico o invece una più complessa emergenza sociale?” 

È possibile sfogliare o scaricare l'e-book edito da Cento Autori anche dal sito della Fondazione : http://www.fondazionevalenzi.it/public/doc_contenuto/libri/scoprire-il-buono-attraverso-il-bello.pdf e http://www.fondazionevalenzi.it/public/libreria/bell-e-buon/scoprire-il-buono-attraverso-il-bello.html Il progetto vuole coniugare arte e impegno sociale, attraverso laboratori di espressività del colore, del suono e della rappresentazione teatrale, per realizzare una prevenzione primaria per minori a rischio, sviluppando il loro senso critico, l'autostima e la capacità di lavorare in gruppo.

Giunto ormai alla terza annualità, il progetto aveva ricevuto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano “il vivo apprezzamento per la meritoria attività volta all'integrazione, al recupero sociale e all'affermazione del valore della legalità”. Secondo il
Ministro Riccardi esso “costituisce un approccio innovativo ed efficace di fronte al problema dell'emarginazione infantile che purtroppo a Napoli si manifesta non solo in termini quantitativi di inaccettabile ampiezza, bensì pure in forme drammaticamente intricate, che mescolano tra loro aspetti economici, sociali, culturali, di devianza criminale”. Il progetto è stato realizzato grazie alle quote annuali dei soci dell’Ente e al sostegno della Fondazione Banco Napoli per l’assistenza all’infanzia, del Pio Monte della Misericordia e con il patrocinio morale dell’UNICEF. All’iniziativa, a cui sono state invitate le autorità e i principali attori del sociale e dell'economia, prenderanno parte la Presidente della Fondazione Lucia Valenzi, il Segretario Generale della Fondazione Roberto Race, la responsabile del progetto Lucia Precchia, la Presidente del Comitato UNICEF Campania  Margherita Dini Ciacci e l’editore della pubblicazione Pietro Valente.“L'emergenza sociale e di sicurezza che viviamo in queste ore - dichiarano Lucia Valenzi e Roberto  Race - è il risultato della scarsità di attenzione e di interventi nei confronti dell’infanzia napoletana. Un bambino che oggi a Napoli nasce in una famiglia in difficoltà è abbandonato a se stesso. Ancora oggi si pensa di poter affrontare l’aggressività della microdelinquenza giovanile con risposte come il carcere di Nisida e non con una capillare opera di educazione, di inclusione e di sostegno alle famiglie.
Come accennato nell’introduzione dell’e-book, il testo nella sua sinteticità è una lettura dura, anche scioccante, che apre uno spiraglio sulle situazioni intollerabili in cui vivono tanti bambini. Non vivono sempre in una situazione di povertà nel senso classico del termine. Non vivono in luoghi lontani, anzi sono vicinissimi alle nostre case. A questi bambini, più che il cibo o il vestiario, non sono garantiti la serenità, gli affetti, i giochi, i normali ruoli familiari. Leggendo le storie che trapelano dietro ai visi dei bambini di Licola, come di quelli dei Quartieri Spagnoli o anche in parte di S. Giovanni a Teduccio, scoprirete un mondo non solo di malavita, di scippi, di prostituzione, ma anche e soprattutto di indifferenza, di disattenzione, di negazione del rispetto per l’infanzia”.
L'idea e' quella di un progetto originale, basato su una formazione integrale del bambino e teso ad una formazione dell’individuo da inserire nella società che parta dal basso ossia dalla giovane età, per avere domani una persona sana e abituata al valore del bello e del buono, ma anche una famiglia orientata nella stessa direzione. E’ indubbiamente un modo intelligente per avere cittadini rispettosi e rispettabili e per costruire così una società finalmente migliore.
La Campania è la seconda tra le regioni italiane con più elevata quota di persone di minore età povere. Povertà, abbandono scolastico, discriminazione ed emarginazione sociale sono strettamente collegate fra loro. Fatto salvo il richiamo alla responsabilità del Governo e delle istituzioni, il cerchio può essere spezzato anche da iniziative come questa promossa dalla Fondazione Valenzi. 

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