mercoledì 3 giugno 2015

“Malefica luna d’agosto” di Cristina Guarducci

Ilaria Guidantoni Lunedì, 01 Giugno 2015

Romanzo puro, narrativa di fantasia, una sorta di saga familiare, una nota noir, qualche storia d’amore. Romanzo di ambientazione toscana, la Maremma marina, anche se il mare e la spiaggia, come accade in questa terra, non si allontanano mai troppo dalla campagna, come dimostra la compresenza e vicinanza di pini marittimi e cipressi.

La luna dà il titolo, perché dà il tono del romanzo la luna che è incanto, femminilità oscura come questo libro nel quale la famiglia emerge in un confronto violento tra maschile e femminile dove però sono le donne a guidare e a tenere le fila, tanto che la nonna – sorta di capostipite dell’attualità – apre e chiude la vicenda con la fine della sua vita. L’aggettivo malefico trovo che suggerisca bene la nota della narrazione, pungente, con un’ironia grottesca, mista alla sagacia popolare e a qualche volo lirico più tipico di un romanzo classico. La collocazione toscana e gli accenni a Firenze, per quanto non oleografica, né circostanziata con dovizie di particolari o riconducibile a qualche descrizione realistica denota una conoscenza radicata del territorio che respira con la vicenda senza bisogno di dichiarazioni, a cominciare dalla scelta indovinata dei nomi che non pare frutto di una riflessione artefatta. E’ in qualche modo un romanzo d’altri tempi, sia per la vicenda, sia per la lingua quanto per lo sfondo che si può immaginare, ma se lo pensassimo in una realizzazione cinematografica o teatrale potremmo immaginare una scelta in costumi d’epoca tardo ottocenteschi o primi Novecento o attualizzata. In effetti il mondo resta fuori dalla vicenda spinosa, per certi aspetti surreale e altri macabra, della famiglia.

La recensione integrale su Saltinaria.it

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