venerdì 20 aprile 2012

La prima lettura alla libreria Milano Libri, 19 aprile

a cura di Michele Mariniello, Accademia Filodrammatici
il brano è stato dedicato al pubblico milanese ed è una 'cucitura' liberamente tratta da "Tunisi, taxi di sola andata".


La porta è ancora chiusa. Resto in piedi con la valigia e la borsa strette a me. L’ansia sta cedendo il posto all’eccitazione. Ormai è tardi per voltarmi indietro. Comunque andrà sarà un viaggio senza ritorno. Attendo solo che il portellone dell’aereo si apra. Aspetto che il vento caldo e l’aria salmastra mi avvolgano. Sorrido, a nessuno, al sole che mi abbaglia e sento l’abbraccio quasi violento della luce. Mi immergo nel calore ventoso, come rassicurata. È la prima volta che a Tunisi nessuno mi aspetta. Sono io che andrò a prendere qualcuno, sempre che lo trovi. Avevo deciso di fare una fare una pausa di riflessione proprio dove mi aveva portato chi ora fuggivo e per tanto tempo avevo seguito; a tratti inseguito.
Non ho resistito a tornare a’ La Marsa, per vedere il calare della sera e ascoltare il silenzio della Corniche durante la rottura del digiuno, mentre le famiglie si raccolgono nelle case per banchetti e libagioni. Il taxi corre veloce lungo la collina di Byrsa. Ogni volta che percorro questa strada mi viene in mente come in fondo anch’io, mediterranea del nord, appartenga a questi luoghi. Qui Didone fondò Cartagine, fuggendo da Tiro dove il re, suo padre, la voleva sposa ad un uomo che lei non amava.
Corre veloce quest’autista silenzioso, forse contrariato per l’ora e una corsa imprevista. Ascolto il profumo del suo gelsomino infilato dietro l’orecchio e mi lascio portare. Arrivo di fronte al portone di una tipica casa locale, bianca e turchese bollente come la lacca del suo legno. Mi viene in contro Amel, festosa. In pochi minuti ho l’impressione di scivolare nel tempo entrando nelle pagine di racconti di un altro mondo. La tavola è imbandita con cura ed essenzialità e “ci sono tutti i profumi del giardino tradizionale, mi racconta sua madre, dal gelsomino alla bouganville, al limone e arancio, verbena e menta. È un equilibrio tra profumi di fiori e sapori di frutti e di erbe per infusi e per arricchire i piatti. Così sono i nostri giardini”. Il discorso scivola tra un piatto e l’altro, tante piccole portate, dalla zuppa alle insalate con una mescolanza di gusti e colori. “Piccole porzioni, dice la mamma, perché gli algerini non sono così generosi. Hanno imparato a fare scorta del cibo”, quasi sussurra, le labbra allungate in un sorriso trattenuto.

Nessun commento:

Posta un commento