giovedì 4 dicembre 2014

“Milano meravigliosa” Storie quotidiane della città meneghina di Ermanno Accardi

Ilaria Guidantoni Martedì, 02 Dicembre 2014

Uno sguardo sulla città e nella città semplice come quello di un bambino trapiantato dalla Sicilia ancora piccolo al nord. La storia di un innamoramento, ma soprattutto di un’appartenenza non per scelta ma per indole, per smentire il detto che milanesi si nasce. Al contrario Ermanno Accardi milanese diventa e assapora attraverso le storie di tutti i giorni questo cuore pulsante d’Italia non perché eccezionale. Semplicemente perché è.

E’ un libro che scorre, piacevole e fluido, non leggero ma senza intoppi, contorsioni, difficoltà. Ben scritto ci trasporta nella semplicità di storie di tutti i giorni, una sorta di viaggio a tappe, episodi che ricostruiscono la storia di un bambino – l’autore – giunto a Milano per lavoro del padre piccolo da Caltanisetta. Arrivato inconsapevole, come nella sua tappa romana, non sicuramente per scelta, assapora la vita che scopre dalla parte dei milanesi e piano piano ne scopre la sua appartenenza come un figlio adottivo.

E’ un testo ben scritto con qualche espressione in dialetto locale, mai forzata, ben dosata e metabolizzata. C’è una vena di malinconia per quella Milano che non c’è più e che forse l’autore ha sentito raccontare più che vedere direttamente, ma c’è anche la stagione dell’infanzia e dell’adolescenza che ormai svanite si confondono con quella Milano che era o che forse era per Ermanno. C’è un buon equilibrio tra il protagonismo dell’autore e l’affresco che emerge di un mondo, di una società, cuore pulsante negli Anni Ottanta dell’Italia dell’edonismo e delle grandi illusioni, con qualcosa che resta in sospeso tra l’invenzione, la docufiction e il reportage, ma questo è anche il mestiere di Accardi.

La recensione integrale su Saltinaria.it

Nessun commento:

Posta un commento