lunedì 12 gennaio 2015

“Il risveglio della democrazia” di Leila El Houssi

Ilaria Guidantoni Lunedì, 22 Dicembre 2014

La Tunisia dall’indipendenza alla transizione

Un libro dalla scrittura piana, chiara, sintetico ma ben documentato. Un’analisi onesta senza che l’autore parteggi in modo evidente, attento a cogliere l’evoluzione della Tunisia nel contesto del Mediterraneo. Per me è stato un testo di verifica che potrei sottoscrivere punto per punto e il cui contenuto ho sposato e in parte proposto in modo diverso nei miei libri sulla Tunisia. Ritrovarsi, concordi, nelle disamine e nelle conclusioni, quando chi scrive è una studiosa della materia, oltre ad essere tunisina, è stato confortante come lettore. Lo ritengo un libro utile da consultare e per avere spunti bibliografici per chi lavora su queste tematiche e allo stesso tempo di piacevole lettura anche per chi non è addetto alla materia.

L’esordio ha come sfondo il Mediterraneo di Braudel, una successione di pianure liquide comunicanti più che un mare, prospettiva alla quale io stessa mi rifaccio e che ritengo di grande attualità nel presente e nel prossimo futuro. Il Mediterraneo ha una sua profonda originalità e centralità strategica essendo stato in passato la culla della civiltà occidentale mentre oggi potrebbe tornare ad esserlo. L’excursus iniziale condensa in poche pagine la storia di questo Paese illustrando come da sempre sia un crogiuolo di popoli, un chiasmo e quanto sia prossimo all’Italia. Il periodo che prende in considerazione il testo è un lungo arco temporale che dal 1956 segue il lettore fino al 2013, lasciando aperta la porta verso le elezioni per il primo governo regolare in carica e l’elezione del nuovo presidente della Repubblica (le elezioni politiche si sono tenute il 26 ottobre 2014 e le presidenziali il 23 novembre con il secondo turno il 21 dicembre). Questa lunga fase si articola in tre momenti, quello del ‘despota illuminato’, Habib Bourguiba, fondatore della Tunisia moderna, uomo a cavallo tra due culture, quella francese e quella arabo-musulmana e fautore della transculturalità e il bilinguismo, soprattutto per il bene del Paese e il suo progresso. L’autore non manca di sottolineare come questa linea appartenga di fatto allo spirito che da sempre ha caratterizzato la storia tunisina. Certamente Bourguiba è stato un uomo che ha promosso il culto della personalità come anche però la capacità di rendere l’islam ‘moderno’ e aperto.

La recensione integrale su Saltinaria.it

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