mercoledì 24 gennaio 2018

Il naso della Sfinge, un romanzo tra finzione e biografia

“Il naso della Sfinge” di Roberto Radimir

Scritto da   Mercoledì, 24 Gennaio 2018 
“Il naso della Sfinge” di Roberto Radimir
Un diario di famiglia, quello di una famiglia di italiani d’Egitto, che decidono di lasciare una terra non loro con la quale hanno però un legame viscerale, al tempo della dittatura di Nasser. Una narrazione che sembra un romanzo eppure è intrecciata indissolubilmente a fatti di cronaca e ad un affresco sociale giornalistico. Lo spaccato di un mondo cosmopolita che non esiste più, dove si è smarrita la ricchezza della differenza, che sopravvive per fortuna nella memoria di chi lo ha vissuto. Pagine di una storia orale preziose con un interessante punto di vista sul mondo della lingua e delle lingue e una piacevole chiave ironica.

E’ divertente l’esordio del fotoreporter Roberto Radimir che firma il romanzo sui generis che segna l’esordio della la nuova collana Stravaganze, diretta da Cristiano Micucci, per la casa editrice Blönk, a cominciare dal titolo, Il naso della Sfinge, una sorta di boutade, che tutti sanno che esiste ma nessuno ha mai visto. La provocazione appare subito nel prologo” che si riallaccia alla fine del libro: il momento nel quale, nel 1966 presumibilmente, i genitori dell’autore lasciano finalmente l’Egitto per allontanarsi dalla dittatura di Gamel Nasser: Radimir racconta infatti di essere nella pancia della mamma e nascerà nel novembre del ‘66. La “fuga” non è facile perché era stato più volte negato il visto; d’altronde fa parte dei piaceri di una dittatura imprigionare i propri figli, in questo caso costringendoli a spendere tutti i risparmi in Egitto

Per una lettura completa dell'articolo: http://www.saltinaria.it/recensioni-libri/libri/il-naso-della-sfinge-di-roberto-radimir-recensione-libro.html

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